Quando qualche giorno fa il Tonino nazionale annunciò di voler lasciare l’Italia dei Valori, divenuta a suo dire troppo “Piddina”, in molti sono rimasti sorpresi. Giustamente aggiungiamo. E’ come se tra qualche tempo Beppe Grillo decidesse di abbandonare il Movimento 5 Stelle o Berlusconi Forza Italia. Paragoni impropri per molti aspetti, ma tutti accomunati dal forte protagonismo del leader, inventore del contenitore che esce da casa sua.
Comunque, l’argomento è un altro. Nonostante, infatti, proprio Tonino Di Pietro lanciò Ignazio Messina alla Segreteria nazionale, già dopo alcuni mesi iniziò a mollare la presa del suo partito, scivolato vertiginosamente nei risultati elettorali degli ultimi appuntamenti. Infatti, eccetto qualche sparuto amministratore locale e la Regione Molise, l’Idv sta vivendo un momento piuttosto buio dal punto di vista del consenso pubblico. E forse tale condizione si aggraverà qualora Antonio di Pietro ufficializzi il suo abbandono, lasciando isolato quel gruppo orfano di veri e riconoscibili riferimenti nazionali. E cosa farebbe Di Pietro a questo punto? Chi scrive non crede si dedicherà soltanto alle sue proprietà terriere in Montenero di Bisaccia. Un personaggio del genere, con un simile curriculum, non si rinchiude vita natural durante nei meandri di una masseria. Fonderà sicuramente qualche contenitore alternativo dove far confluire i suoi fedeli ancora sparsi in diverse regioni d’Italia. E per venire alle cose nostre, chi più fedele di un figlio? L’eventualità, difatti, si potrebbe presentare anche in Regione dove l’Idv è parte integrante e fedele della maggioranza di Governo e vanta due consiglieri ed un Assessore esterno. Insomma, due voti in Consiglio che non sono pochi. Quindi, qualora Tonino dovesse lasciare il Partito, con ogni probabilità, Di Pietro jr, Parpiglia e Nagni, traslocherebbero armi e bagagli assieme a lui in una nuovo luogo politico. Luogo che andrebbe ad accogliere, ovviamente, anche gli amministratori locali presenti nei vari Comuni molisani ed eletti nell’IDV. Quindi, nessun cambio, se non di nomenclatura, all’interno del centro sinistra molisano, dal quale scomparirebbe il simbolo dell’Italia dei Valori per dare spazio a qualcosa di nuovo. Sul posizionamento dei singoli, invece, anche alla luce della ritrovata unità tra Ruta e Frattura, qualche cosa potrebbe cambiare. Ma questa è un’altra cosa.