Si è svolta presso la ex-Gil la conferenza stampa con cui Antonio D’Ambrosio ha tratto il bilancio della Mostra sull’Emigrazione da egli organizzata e che è stata presente all’interno dei locali di via Milano dallo scorso 25 ottobre.
“Purtroppo è finita! ha esordito l’ideatore dell’esposizione che attraverso immagini, didascalie ed anche pezzi storici, fa ripercorrere le fasi salienti dell’emigrazione che ha visto molti molisani abbandonare la loro terra ad inizio del secolo scorso.
Abbiamo avuto in queste settimane oltre 4000 visitatori, una cifra spropositata se rapportata alla nostra Regione ed ai numeri che caratterizzano generalmente eventi di questo tipo. Piacevole ricordare poi che molti di essi provenienti da fuori regione ed in Molise per le vacanze natalizie.
Altro punto su cui porre l’accento, l’aspetto della didattica che la Mostra intendeva offrire e che ha colto nel segno con circa 1500 studenti che hanno visitato questo spazio e parecchi altri che purtroppo avevano fatto richiesta per venire a trovarci ma causa assenza di fondi per gli spostamenti hanno dovuto rinunciare.
Un altro dato da ricordare è che siamo stati i primi ad inaugurare un evento in questo stupendo luogo di cultura, diretto da Sandro Arco che ringrazio per aver sostenuto con attenzione questa iniziativa.
Questi numeri e questa sensibilità mostrata ci hanno portati già a lavorare ad una riproposizione della Mostra in alcuni comuni molisani. Per adesso abbiamo le richieste di Termoli ed Isernia, ma certamente ne seguiranno altre.
Il successo ottenuto, soprattutto agli occhi del pubblico più giovane, ha continuato D’Ambrosio, è dovuto all’impostazione del percorso espositivo che ha visto tracciare i momenti fondamentali di quegli anni non in una chiave retorica e tradizionale, bensì in una lingua attuale e moderna con il sostegno tecnologico della multimedialità, attraverso servizi fotografici ed immagini televisive.
La memoria è un patrimonio collettivo da tutelare, ha poi detto il Presidente dell’Associazione Arturo Giovanniti, e solo un museo vero e proprio potrà conservare quella collettiva. Bisogna fare attenzione a questo. Partire da questa Mostra per arrivare a far nascere un definitivo Museo dell’Emigrazione grazie anche alla legge regionale in materia già esistente. L’obiettivo finale di questo lavoro è lasciare questo patrimonio a tutti.” Presenti alla conferenza anche lo scrittore Adelchi Battista e l’attore Giorgio Careccia, che stasera porteranno sul palco del Teatro Savoia, alle ore 21:00, un monologo scritto dall’autore campobassano.
Battista nell’occasione ha voluto ringraziare Antonio D’Ambrosio e la sua Associazione “Per aver realizzato questa mostra che ha suscitato in me la voglia di scrivere una storia sul tema emigrazione, vera e forte.
Il protagonista realmente vissuto, Giovanni Zuccolitti, del quale ho avuto notizia dagli scritti di Mario Cirese, Gino Massullo, Norberto Lombardi, Joseph D’Andrea e Vincenzo Lombardi è l’ emigrante ferrazzanese attorno al quale ruota la storia.
Un racconto che narra alcune vicende accadute negli Stati Uniti in quegli anni, come la tragedia di Monongah. La lingua utilizzata corrisponde a quella di quegli anni e contiene anche qualche locuzione del tempo, ma comunque di facile comprensione.”
Giorgio Careccia, successivamente, ha ringraziato Adelchi Battista “Per avermi scritto un monologo, regalo che aspettavo da tempo. Dopo anni di continue richieste, infatti, mi ha accontentato, presentandomi questo testo che la sua penna straordinaria ha creato. Una storia distante da quanto mi aspettavo in termini di contenuto, ma comunque favolosa.
Naturalmente il mio grazie va anche ad una persona speciale ed unica come Antonio D’Ambrosio che ha il merito di aver dato il là a tutto questo, così come va ringraziata anche la Provincia di Campobasso che ha sostenuto l’evento mettendoci a disposizione il Teatro Savoia”. Tutti e tre, infine, invitando a partecipare allo spettacolo di questa sera, hanno confermato che qualora la Mostra dovesse esser replicata in altri Comuni, la rappresentazione teatrale concluderà sempre l’evento.