L’ANPI Molise prende le distanze dai toni rissosi, dalle provocazioni e dal clima esacerbato, che ha sostituito il confronto di merito sulle modifiche apportate alla Carta Costituzionale con il Disegno di Legge Boschi.
Ciascun cittadino ha diritto ad informarsi sui contenuti dei n. 47 articoli oggetto di cambiamento, approfondendo il nuovo Testo Costituzionale e orientandosi liberamente in senso favorevole o contrario, ma è assolutamente irrituale, inopportuno e sconsiderato, assistere ad un confronto tra gli opposti schieramenti che si sviluppa tra offese reciproche, slogan triviali e linguaggio non consono alla delicatezza della materia su cui gli elettori sono chiamati a pronunciarsi.
Chi ha argomenti di merito li esponga con garbo e nel rispetto dell’avversario, illustri le ragioni della propria posizione senza avvertire le necessità di banalizzare o ridicolizzare le tesi dell’altro schieramento.
Al termine di ogni scontro elettorale, anche quello più cruento, come ebbe a dichiarare Pietro Nenni nel 1948 alla vigilia di una consultazione politica decisiva per l’Italia, ci sarà sempre un giorno dopo in cui i cittadini di ogni schieramento sono richiamati a riconoscersi, a rispettarsi reciprocamente, a lavorare insieme e a costruire un cammino unitario per il progresso, la libertà e la democrazia.
Non ci si dimentichi che il 5 dicembre l’Italia avrà necessità di rimanere un paese coeso, capace di fronteggiare i problemi aperti e di superarli al di là dell’esito referendario.
La drammatizzazione esacerbata di questi giorni punta a polarizzare i consensi sulle due formazioni politiche principali che si contrappongono in ragione dei propri interessi particolari e non sulla base dei quesiti referendari.
È sbagliato perseguire una simile deriva democratica che allontana i cittadini dalle istituzioni e accentua la disaffezione nei confronti della politica.
L’ANPI dopo un congresso nazionale in cui ha voluto coinvolgere i 122 mila iscritti ha scelto di confermare la propria posizione a tutela della Costituzione e per il NO al Referendum, si è schierata su questa posizione argomentando sul merito e allertando i cittadini sui rischi di un accentramento dei poteri nelle mani di poche persone e di uno svuotamento della sovranità popolare e delle amministrazioni locali e regionali.
Per l’ANPI con il Si alla riforma si determina uno scivolamento all’indietro in termini di diritti e di partecipazione, con una rappresentanza democratica penalizzata e con un ruolo sempre più accentrato in ristrette oligarchie non tenute a render conto del proprio operato ai cittadini.
Tale evoluzione negativa rimane negativa al di là dello schieramento o del partito che vincerà le prossime elezioni politiche perché mina le basi di un equilibrato bilanciamento dei poteri, per questo ritiene del tutto inopportuno paventare ricorsi prima dello svolgimento del Referendum ed auspica un clima meno rissoso in questi ultimi giorni di campagna elettorale.
ANPI, rissosità e veleni, la Costituzione merita rispetto
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