“Dal nuovo Governo ci attendiamo una svolta e subito. Ciò di cui avvertiamo una necessità emergenziale è una riforma del lavoro che vada ad incidere non solo sul cuneo fiscale ma anche sui costi della bilateralità, un taglio alla spesa pubblica intervenendo sulla configurazione della Pubblica Amministrazione, una ridistribuzione delle competenze istituzionali”, queste le parole a commento degli avvenimenti politici di questi giorni del Vice Presidente dell’ANIEM (Associazione Nazionale delle imprese edili a cui l’ACEM aderisce) Angelo Santoro.
“Senza questi interventi, che devono vedere la compartecipazione responsabile di tutte le forze politiche, registreremo la definitiva disgregazione di un sistema produttivo che, lo ricordo, è costituito quasi esclusivamente da piccole e medie imprese. Sarà la fine del manifatturiero italiano”, prosegue il Vice Presidente Nazionale degli edili ANIEM.
“Ciò di cui forse non si ha ancora piena consapevolezza è che siamo vicini al baratro, non possiamo più aspettare. Basta quindi con gli annunci, si passi ai fatti. Il settore delle costruzioni, in particolare, sta ormai collassando, schiacciato tra assenza di credito, costo del lavoro insostenibile, burocrazia ed incapacità decisionali”, dichiara Santoro.
“Solo negli ultimi due anni il mercato delle opere pubbliche ha avuto una flessione del 52% (fonte Cresme) e le forme di partenariato pubblico-privato si sono impantanate nelle lentezze procedurali oltre che nei problemi economico-finanziari”.
“La politica eserciti il suo ruolo decisionale, ma anche i sistemi di rappresentanza datoriali e sindacali – conclude Santoro – facciano la loro parte.”