Per descrivere alcuni tipi di violenza si aggiungono sempre parole nuove ed io in questo articolo ve ne menzionerò alcune. Iniziamo con la denuncia su Istagram, di Aurora Ramazzotti che si è lamentata dei commenti sessisti ricevuti mentre faceva jogging. Dalla fusione dei termini “cat” (gatto) e calling” (chiamare), il Catcalling non è altro che la molestia verbale rivolta prevalentemente a donne incontrate per strada. Il fenomeno è in crescita e condiziona molte donne che non si sentono più libere di camminare tranquillamente e indossare ciò che vogliono.
Per protestare contro questo modo di pensare, la 23enne statunitense Kati Heng ha creato il Tumblr StopTheCatcall (ferma la molestia), in cui raccoglie immagini di ragazze che rispondono a una semplice domanda: “ma come era vestita?”. Ogni post del Tumblr è composto da un’immagine in cui una ragazza si fotografa con gli abiti che aveva quando è stata molestata per strada, a cui si accompagna la descrizione di come sono andate le cose.
Un altro termine utilizzato, già nel 2017 dall’ Istituto europeo per l’uguaglianza di genere é il Cyberstalking, che descrive comportamenti persecutori attraverso mezzi informatici, che siano perpetrati con continuità, che provochino ansia e paura a chi li riceve.
In Italia se ne parla ancora pochissimo e non è considerato un reato, lo Stealthin (farlo di nascosto) è una pratica che consiste nel togliere o danneggiare il preservativo durante un rapporto sessuale senza che la partner abbia dato il proprio consenso a praticare sesso non protetto. Tale comportamento può essere considerato violenza sessuale o stupro e rientra nella cosiddetta coercizione riproduttiva.
Questa pratica, ritenuta illegale in Gran Bretagna e considerata come maltrattamento o violenza sessuale in Svizzera, è stata sottoposta ad un primo studio nel 2003. Nel 2017, una corte di Losanna ha condannato per stupro un uomo accusato di essersi sfilato il preservativo durante un rapporto, senza che la partner ne fosse a conoscenza. In Australia è in corso un caso giudiziario che riguarda lo stealthing.
Purtroppo un’altra coercizione riproduttiva a cui non è stato dato ancora un nome è
quella di uomini, mariti, compagni che impediscono alle proprie compagne di utilizzare
anticoncezionali. Qualche tempo fa presso il Centro Liberaluna, abbiamo ricevuto una donna che è stata picchiata dal marito dopo che aveva scoperto che prendeva la pillola anticoncezionale di nascosto, pk non voleva avere altri figli e non voleva procedere per altre interruzioni di gravidanza, in quanto già si era dovuta sottoporre a più di una. Proseguo con un termine legato alla violenza psicologica che quasi sempre accompagna quella fisica e rientra nelle ipotesi più ampie dei maltrattamenti in famiglia, ex art. 570 c.p. e alla violazione degli obblighi familiari di cui all’art. 572 c.p.
Il Gaslighting, in inglese “luce a gas”, non è stato scelto a caso, é il titolo di un film in cui il protagonista, per fare uscire di senno la moglie, riesce a farle credere che soffre di allucinazioni e che dovrebbe andare da uno psicologo. Tutto questo al fine di impossessarsi della sua fortuna. Una vera e propria tortura per chi diventa vittima di questo “scherzo” brutale.
Il gaslighting è utilizzato per definire un crudele comportamento manipolatorio messo in atto da una persona per far in modo che l’altra dubiti di se stessa fino a sentirsi confusa e sbagliata. Questo tipo di violenza psicologica è insidiosa, sottile, a volte giustificata dalla stessa vittima. È una violenza gratuita e persistente, somministrata a dosi quotidiane, ed ha la capacità di “annullare” la capacità di giudizio e autonomia valutativa della persona che ne è bersaglio. Nella maggioranza dei casi la vittima e il gaslighter sono partner o parenti stretti.
Vorrei chiudere con un termine che vede l’uomo vittima di violenza, il termine Battered Husband Syndrome, già nel 1978, la Steinmetz intendeva quella fenomenologia violenta che vede l’uomo oggetto di vessazioni di diversa natura, siano esse psicologiche, economiche o fisiche, da parte di una donna, solitamente dalla compagna.
La natura di questi maltrattamenti familiari è oggi conosciuta come Battered Woman Syndrome, in cui è la donna ad essere autrice delle violenze. Le ricerche scientifiche straniere sono molte, in Italia alcune storie di uomini abusati che si sono rivolti al Centro di Ascolto e di Terapia per uomini abusati della Cattedra di Criminologia dell’Università degli Studi di Milano.
Cav. Dott.ssa La Selva Maria Grazia
Responsabile Centro Antiviolenza Liberaluna