di Mariateresa Di Lallo e Tina Piano*
Pietracatella è un comune italiano di 1 305 abitanti della provincia di Campobasso. paese è arroccato su di uno sperone roccioso di natura tufacea, a circa 725 metri s.l.m., che dagli abitanti del luogo, i Pietracatellesi, viene denominato “Morgia”. Da qui è possibile ammirare un vasto panorama: l’abitato domina la valle del Tappino. Guardando ad est è visibile il lago di Occhito e i primi centri delle Puglie, mentre ad ovest è possibile scorgere Campobasso.
Dalla sommità della “Morgia” si espande, dunque, l’abitato, che, sviluppatosi seguendo uno schema a ventaglio, si estende fino ai piedi della roccia. Secondo la tradizione più comune, il paese sarebbe sorto nel XV secolo dall’unione di due casali, quello di “Petra”, corrispondente all’attuale sito, e quello di “Catella”, distante pochi chilometri dal primo. Gli abitanti di “Catella” emigrarono, forse in seguito al terremoto del 1456, a “Pietra”, dando origine all’università ingrandita di “Predicatiello” (da “Petra” et “Catella”).
Un tempo il paese era sovrastato da un imponente castello, di cui ora non restano che poche tracce
Chiesa di San Giacomo
Interessante è il complesso architettonico risalente al XII-XIII secolo, costituito dalla Cripta di Santa Margherita e dalla sovrastante Chiesa di San Giacomo. Quest’ultima venne costruita in parte sulla roccia e in parte sulla cripta di Santa Margherita, e rappresenta un elemento integrante del possente castello poligonale che sorgeva alle sue spalle e al quale era collegata da un passaggio riservato esclusivamente ai signori feudatari. L’altare presenta una particolarità: è situato a ridosso della facciata principale e non sul lato opposto, come di norma, e al di sopra è collocato un antico crocefisso in legno di pregevole fattura.
La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
Una prima testimonianza dell’edificio possiamo riscontrarla tra il XIV e il XV secolo quando in località “Chiesa rotta” (nei pressi dell’attuale cimitero) era stata edificata una piccola cappella rurale, all’interno della quale, molto probabilmente, vi era custodita una statua lignea policroma raffigurante la Madonna. Si tratta di un’opera, risalente al 1370, raffigurante la Madonna seduta con il Bambino appoggiato in grembo in atto di benedire e con la mano sinistra tiene il globo crugigero, opera di pregevole fattura, importante esempio di scuola abruzzese, molto simile, nelle fattezze, alla Madonna di Costantinopoli presente nel Santuario di San Michele Arcangelo sul Monte Gargano. E’ probabile, inoltre, che questa primitiva cappella fosse di fondazione anteriore, intorno al XI-XII secolo.
La pianta, tipica delle basiliche, è suddivisa in tre navate di cui la centrale maggiore termina con abside poligonale, dove al centro vi è una nicchia che custodisce la statua della Vergine.
Chiesa Parrocchiale S. Giovanni Battista
La chiesa fu edificata nel 1600 a seguito di un incendio verificatosi nel 1715 subì ingenti danni. Riedificata nel 1721, presenta una sola navata.
Culto e celebrazione della Madonna di Costantinopoli ( o della ricotta)
Le testimonianze sulle origini del culto alla Madonna, che a Pietracatella è venerata con il titolo di Costantinopoli, passato poi, nel corso dei secoli, al più affettuoso appellativo di “Madonna della ricotta”, sono frammentarie e in alcuni casi pressoché inesistenti. Il culto della Madonna di Costantinopoli è attestato e diffuso soprattutto al sud della nostra penisola in quelle terre che un tempo facevano parte del Regno di Napoli; molti altri paesi del Molise, infatti, mostrano una particolare devozione alla Vergine.
La particolare denominazione deriva dal fatto che in passato, per la ricorrenza, il popolo beneficiava di una ripartizione gratuita di formaggio. Infatti la cosiddetta Sagra della Ricotta si è svolta il l’8 ed il 9 giugno. Ancora incerta l’origine della devozione. Tuttavia, da oltre duecento anni la comunità di Pietracatella celebra, nel primo martedì dopo la Pentecoste, la Festa della Madonna di Costantinopoli, conosciuta anche come la festa della Madonna della ricotta e dell’addiaccio. Per l’occasione, il piccolo centro del Campobassano è stato letteralmente preso d’assalto dai fedeli che hanno voluto prendere parte alle celebrazioni. Molto sentita e partecipata è stata la tradizionale processione, con la quale la statua della Vergine, realizzata nel 1695 dal Colombo (maestro di Paolo Saverio Di Zinno, autore dei Misteri), è stata trasportata lungo le vie del paese, ma anche al di fuori del perimetro del centro cittadino. L’usanza vuole, infatti, che il corteo percorra pure parte dell’area di 80mila metri quadrati tra i possedimenti terrieri della Confraternita che ha custodito e tramandato il culto nel tempo.
Luoghi che in antichità erano dedicati al pascolo delle greggi e delle mandrie. Ed ecco spiegata anche la denominazione: Madonna della ricotta. In passato, nel giorno della festività, il popolo beneficiava di una ripartizione gratuita di formaggio e ricotta. Inoltre assume un aspetto folkloristico la presenza al corteo di carretti sui quali viaggiano i bimbi trainati dalle pecorelle .
Nel VIDEO di Antonio Tomassone la Madonna portata in processione
*Di Lallo -giornalista, ricercatrice ed esperta di tradizioni popolari del Molise
*Piano -ideatrice del progetto e marketing -Terminus