“Ancora una volta dal Molise a via Molise, a Roma. Questa volta sono i lavoratori dell’edilizia a protestare e manifestare, giovedì 25, sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha sede proprio in via Molise nella capitale.”Questo evidenziano i leader dei Sindacati dell’edilizia del nostro territorio.
I lavoratori dell’edilizia -organizzati da FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil – sono nelle piazze di tutta Italia per rivendicare il diritto ad accedere realmente alla pensione dopo anni passati sulle impalcature, per la sicurezza, per il lavoro e per il rinnovo dei contratti, per una seria lotta al lavoro nero.
C’è anzitutto una questione previdenziale. “L’APE Agevolata ha rappresentato un passo avanti positivo nella vertenza intrapresa dal sindacato sul versate pensionistico ma, per come oggi è concepita la normativa, rischiano di essere pochissimi gli operai edili over 60 che potranno accedere all’APE Agevolata, in quanto 36 anni di contributi di cui gli ultimi 6 continuativi sono requisiti eccessivi per chi,strutturalmente, lavora con discontinuità. Mandare in pensione operai edili over60 non è quindi solo un atto di giustizia, per evitare anche i tanti incidenti tragici che colpiscono in particolare gli operai più anziani, ma- evidenzia Silvio Amicucci della Fillea Cgil Abruzzo e Molise -anche un modo per favorire le assunzioni di migliaia di giovani tecnici preparati ad affrontare le sfide di un’edilizia sempre più di qualità. Ma perché questa riforma trovi la giusta applicazione per tutti i lavoratori edili, bisogna impedire la fuga dal CCNL edile verso contratti economicamente più convenienti, che oltre a ridurre il salario dei lavoratori impediscono di fatto la corretta individuazione dei lavoratori che hanno diritto all’accesso all’APE agevolata.”
A questa vicenda previdenziale è strettamente connesso il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. “Dai cantieri autostradali a chi cade dalle impalcature, a chi rimane folgorato, con la crisi il sistema ha tagliato prima di tutto sulla sicurezza. Troppe aziende non investono più su un’organizzazione efficiente dei cantieri, troppi committenti, pubblici e privati, sottovalutano l’importanza del tema. L’assegnazione degli appalti con la regola del massimo ribasso non fa altro che aumentare i rischi per la salute dei lavoratori, in questo senso il nuovo codice degli appalti ha perso un’occasione per ridurre la possibilità di assegnare gli appalti con questo sistema. Da tempo il Sindacato- ricorda Massimiliano Rapone della Filca Cisl Abruzzo e Molise – chiede di introdurre la patente a punti, di rafforzare i sistemi ispettivi, di modificare il DM 2013 sulla sicurezza nei cantieri mobili. Feneal, Filca e Fillea chiedono al Governo scelte forti, non un mero cordoglio di circostanza.”
Occorrono poi seri investimenti nell’edilizia. “Il sistema infrastrutturale del Paese è al collasso in molte sue parti. Servono politiche straordinarie di manutenzione di tutte le principali infrastrutture e servono nuove opere pubbliche moderne ed efficienti colmando il divario tra aree interne e città, tra Nord e Sud del Paese. Si deve rafforzare la politica della riqualificazione energetica e anti sismica, rendendo cedibili alle banche i crediti dei cittadini che riqualificano i condomini. Occorre spendere presto e bene le risorse stanziate per il recupero e la riqualificazione urbana, per il rilancio dell’edilizia pubblica, per la messa in sicurezza del territorio. Abbiamo bisogno- sottolinea Roberto D’Aloia della Feneal Uil molisana – che gli stanziamenti previsti dal governo centrale e da quelli locali, si trasformino immediatamente in cantieri, con la consapevolezza che se non riparte l’edilizia non potrà ripartire il Paese.”
Il Sindacato spinge anche per la chiusura dei tavoli di confronto aperti con le controparti. “Il rinnovo dei Contratti nel settore edile vuol dire dare più salario per far ripartire l’economia ed i consumi,vuol dire scommettere sulla qualità delle imprese, sul contrasto al lavoro nero e all’evasione, il rafforzamento della previdenza e della sanità integrativa e dei fondi per l’aiuto al pensionamento anticipato, sul rafforzamento della bilateralità a tutela dei lavoratori e delle aziende più serie. Il Sindacato chiede a tutte le sue controparti di fare un salto di qualità, di accettare fino in fondo la sfida della qualità, della valorizzazione dell’occupazione stabile, del riconoscimento delle professionalità vecchie e nuove.”
I pullman sono stati organizzati unitariamente dai Sindacati degli edili anche in Molise, la partenza è fissata alle prime ore del giorno. Saranno moltissimi i lavoratori dell’edilizia, anche dai nostri territori, che daranno forza all’iniziativa sindacale ed alle proposte, come si vede molto concrete e percorribili. Vanno a Roma a rivendicare un lavoro buono e stabile, sicuro e ben retribuito, aperto anche ai giovani con i più anziani che, giustamente, passano la mano. I lavoratori edili porteranno con sé anche la voglia di riscatto e tutto l’impegno a dare una prospettiva di ripresa a questo settore economico ormai da anni in grande crisi anche in Molise.
Anche i lavoratori dell’edilizia molisana a Roma per protestare e manifestare sotto il Ministero dello Sviluppo Economico
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