Ampliamento dei servizi sanitari sul territorio: inaugurati nuovi spazi al Distretto di Termoli

Dodici nuovi ambulatori di medicina specialistica al Distretto Sanitario di Base di Termoli, una migliore organizzazione ed una maggiore offerta sanitaria per la cittadinanza. Questa mattina, l’inaugurazione degli spazi rimodernati in via del Molinello. 

Tre saranno dedicati alla cardiologia, uno all’urologia, uno all’endocrinologia, due alla neurologia, uno adibito agli elettroencefalogrammi e, infine, uno alla allergologia. 

“I nuovi ambulatori non solo miglioreranno la qualità dei servizi offerti – ha ribadito il direttore del Distretto Sanitario di Termoli, Giovanni Giorgetta –  ma permetteranno anche una attenta razionalizzazione degli spazi consentendo agli specialisti una sistemazione più adeguata ed ai pazienti una condizione più agevole nell’accesso ai servizi”. 

Il progetto, promosso dall’ASReM ed accolto positivamente dalla Regione, dopo le dovute autorizzazioni del Dipartimento di Prevenzione, si è dunque concretizzato e con la pubblicazione delle ore specialistiche si amplierà ancor di più l’offerta. 

“Puntiamo ad una assistenza sempre più vicina e tempestiva per tutti i cittadini – ha aggiunto il direttore generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo – Stiamo investendo in maniera importante, oltre che in altri territori del Molise, anche su Termoli per garantire qualità, certezza e sicurezza delle cure. Vogliamo che realmente i pazienti risolvano i lori problemi e grazie alla disponibilità della Regione ed al contributo quotidiano di tutti i professionisti della sanità questo è possibile”

“Quella odierna è una partenza e non un arrivo – ha concluso il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti – Stiamo finalmente ricostruendo il tessuto sanitario dei nostri territori ed incrementare la medicina territoriale consentirà di smaltire ulteriormente le liste di attesa. Lavoriamo con passione e tanto dovremo ancora fare, modificando condizioni ed abitudini, fino ad arrivare a garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti”.

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