Si dichiara “sconcertato ed incredulo” il Presidente dell’ANMIL Franco Bettoni nell’apprendere la notizia della mancata riconferma dell’ANMIL fra i membri del Comitato amministratore del Fondo Vittime dell’Amianto di cui è stato pubblicato il decreto di ricostituzione che ha previsto l’esclusione dell’Associazione e la sua sostituzione con l’Aiea, l’Associazione italiana esposti amianto.
“Non metto in discussione la rappresentatività dell’Aiea ed il valido operato di un’Associazione con la quale abbiamo più volte collaborato per campagne contro l’amianto e per la tutela delle vittime, ma – afferma con determinazione Bettoni – non è comprensibile l’estromissione dell’ANMIL da questo Comitato. Il decreto di ricostituzione è, infatti, contraddittorio allorché da una parte prende atto che l’ANMIL concentra il 100% delle deleghe per la riscossione della quota associativa tramite l’INAIL nelle due regioni di riferimento, ossia Piemonte e Lombardia, limitatamente ai beneficiari del Fondo vittime dell’Amianto, mentre dall’altra preferisce l’AFeVA e l’Aiea, ritenute associazioni maggiormente rappresentative l’una per il Piemonte e l’altra per la Lombardia”.
“Il Ministero del Lavoro – spiega il Presidente dell’ANMIL – non ha opportunamente valutato il peso che la nostra Associazione ha su tutto il territorio nazionale, rappresentando gli interessi di oltre 400.000 famiglie di vittime del lavoro e tra queste migliaia sono i lavoratori ammalatisi per esposizione all’amianto”.
“Inoltre – aggiunge Bettoni – la nostra presenza capillare in tutta Italia, con sedi, professionisti ed esperti che offrono assistenza, consulenza e sostegno morale, non può essere sottovalutata essendo tutte condizioni fondamentali ed imprescindibili per garantire un valido e concreto supporto, a quanti si ritrovano a combattere con una malattia insidiosa e che, dopo decenni di latenza silenziosa, con dolorosissime manifestazioni distrugge, in pochi mesi, le vite di coloro che sono stati esposti, appunto, all’amianto”.
“Abbiamo già scritto al Ministro Poletti che ha firmato tale decreto e ai Presidenti delle Commissioni: Infortuni e morti bianche, Camilla Fabbri; Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi; e Lavoro della Camera, Cesare Damiano, per manifestare il nostro disappunto verso una decisione che, non solo, non condividiamo, ma riteniamo illegittima, soprattutto per un difetto di motivazione. Infatti, abbiamo chiesto di poter accedere agli atti per verificare l’istruttoria espletata che ha portato alla scelta di escludere l’ANMIL dai membri del Comitato”.
“Ci riserviamo in ogni caso – conclude il Presidente Bettoni – il diritto di impugnare il provvedimento nell’interesse di tutte le vittime dell’amianto e non solo di quelle iscritte alla nostra Associazione, dal momento che l’ANMIL ha avuto il riconoscimento giuridico della rappresentanza dei diritti di tutte le vittime del lavoro per le quali da oltre 75 anni operiamo con il massimo impegno”.