I nuovi requisiti per entrare nella lista di quanti dovranno gestire la rete dei servizi sociali territoriali lascia perplessi. Non vorremmo che dietro ci siano le solite logiche della vecchia politica; il consueto contentino, magari, per un ex assessore in attesa della ricompensa dal partito. Ecco la denuncia della portavoce in Consiglio regionale Patrizia Manzo e del portavoce in Comune a Termoli, Nick Di Michele.
Esiste un concetto che il vocabolario di italiano definisce come “sistema di valutazione e valorizzazione degli individui, basato esclusivamente sul riconoscimento del loro merito”. Al suo fianco ci piace inserirne un altro che è sinonimo di giustizia, non in quanto sistema astratto, ma in quanto norma seguita costantemente nel giudicare, nel governare, nel trattare ognuno secondo i meriti o le colpe, con assoluta imparzialità. La stessa imparzialità che vorremmo vedere anche nella scelta del coordinatore della rete dei servizi dell’ambito territoriale sociale: un aspetto che oggi solleva non pochi dubbi.
Tutto ruota attorno ai nuovi requisiti utili. Ad esempio una laurea specifica in Servizi sociali o in Sociologia, più adatte di certo allo scopo, e una laurea del tutto generica, non accompagnata da alcuna esperienza professionale, in pratica avranno lo stesso peso. Con perplessità ci chiediamo se sia stata ponderata questa decisione.
Leggendo il nuovo bando del 2016 per l’aggiornamento dell’elenco regionale dei “Coordinatori della rete di servizi dell’Ambito sociale territoriale“, infatti, il sospetto è alimentato anche dalla scomparsa del requisito relativo “all’esperienza professionale maturata in funzioni di coordinamento o programmazione, nel settore dei servizi sociali, socio sanitari o educativi formativi, presso enti pubblici o del privato sociale per coloro che non sono in possesso di una laurea specifica”. Un requisito invece presente nel bando 2008. Così l’elenco degli idonei si allunga, accogliendo persone con requisiti meno stringenti.
Se a questo aggiungiamo che nella lista dei nuovi “idonei” c’è anche qualche esponente della vecchia politica con esperienza assessorile nel Comune di Termoli con la Giunta Greco, qualche dubbio è lecito.
Speriamo che la scelta finale dei coordinatori tenga conto di altri e più nobili requisiti richiamati dalla nostra meravigliosa Costituzione: quelli di buon andamento e imparzialità, sempre ricordando che l’attività amministrativa deve perseguire i fini determinati dalla legge nell’osservanza dei criteri di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza.
Infine sottolineiamo un aspetto. L’Ambito sociale territoriale di Termoli, che dovrà nominare il nuovo coordinatore, è inadempiente sotto tanti punti di vista, tant’è che, prima per carenza di documentazione e poi per la mancata approvazione del Piano sociale di zona, ha ottenuto una nuova proroga al 31 agosto 2016. Auspichiamo non solo che i sindaci mostrino responsabilità nei confronti di questa programmazione, ma che la scelta del nuovo coordinatore non sia dettata dalle vecchie logiche partitiche, premiando chi ha avuto esperienza politica, invece che ricompensare lo studio, la competenza, i titoli e i meriti specifici di un settore tanto delicato.
A buon intenditore.
Ambiti territoriali, Movimento 5 Stelle: dubbi sull’elenco dei coordinatori dei servizi sociali
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