Il cambiamento climatico in atto è un tema ampiamente presente nell’agenda di molte istituzioni internazionali -basti citare l’International Panel on Climate Change, la World Health Organization, la FAO, la stessa Unione Europea- e condiviso da larga parte degli studiosi del settore.
Il cambiamento climatico, o meglio il riscaldamento globale, comporterà tutta una seria di ripercussioni sugli ordinari equilibri ambientali, ai quali la storia dell’uomo ci ha da sempre abituati. Cambiamenti del regime della piovosità ed eventi climatici estremi – come le repentine variazioni nell’intensità e nella diversa distribuzione geografica dei volumi idrici provenienti dalle precipitazioni meteoriche – producono vari effetti, tra i quali l’aumento della frazione idrica destinata al ruscellamento superficiale, la maggiore evaporazione e la conseguente diminuzione di risorsa destinata all’infiltrazione e quindi alla ricarica delle riserve sotterranee da utilizzare nei periodi a minore piovosità. Con tali scenari, sarà necessario attuare tutta una serie di azioni.
Tra queste, si possono citare azioni tese a rallentare il deflusso delle acque di scorrimento, con l’impiego di appropriate tecniche in campo idraulico-forestale e idraulico-agrario; ma anche azioni tese a favorire l’accumulo del prezioso liquido, anche in bacini artificiali di modesta entità che proprio le mutate condizioni idrologiche in corso hanno portato ad essere nuovamente cruciali. È altresì necessario riattualizzare alcuni capisaldi del pensiero ambientalista e dei più recenti approcci economico-ambientali ovvero il risparmio o non spreco e l’efficiente uso plurimo della risorsa idrica.
Le ripercussioni sul ciclo naturale dell’acqua “a cascata” influiranno sui quotidiani comportamenti di individui e imprese, settori ed istituzioni. In particolare, l’agricoltura, l’acqua e il cambiamento climatico si caratterizzano per una complessa relazione di causa-effetto. Il settore agricolo ha un ruolo importante come utilizzatore della risorsa idrica, come uno degli attori responsabili degli impatti climatici, infine, come attore che può contribuire a mitigare alcuni problemi – di natura ambientale, economica e sociale – connessi con il cambiamento climatico, e a favorire l’uso sostenibile della risorsa idrica.
La giornata di studio che l’Università degli Studi del Molise e Legambiente Molise hanno voluto organizzare insieme parte da queste premesse. L’evento ha inizio con i saluti del Magnifico Rettore prof. Luca Brunese e di altre autorità politiche, accademiche e di settore. Esperti operanti in vari ambiti affronteranno il tema sotto diversi profili connessi all’impiego della risorsa idrica in agricoltura, dalle tecnologie in campo alla qualità dei prodotti, dalla qualità della risorsa idrica all’assistenza tecnica in agricoltura.
In chiusura, l’intervento di Andrea Minutolo, coordinatore scientifico nazionale di Legambiente, consentirà di fare un ponte tra il quadro regionale e il variegato scenario presente nel Paese. L’incontro ha il patrocinio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Campobasso e Isernia ed è accreditato ai fini della Formazione Professionale Continua degli iscritti all’Ordine.