Il 30 settembre presso la sala conferenze “Aldo Moro” del Miur, è stata presentata la terza annualità del progetto nazionale del Liceo Scientifico con curvatura biomedica. Un progetto partito dal Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria ed esteso su scala nazionale soltanto due anni fa, che vede impegnati 135 licei scientifici e classici distribuiti in 100 province italiane, tra i quali, unico in Molise, l’Istituto Alfano di Termoli, e che coinvolge ad oggi circa 12000 studenti frequentanti. Il percorso nazionale del Liceo biomedico parte da un protocollo di intesa tra Miur e Fnomceo (Ordine dei medici nazionale) e presenta un trend di crescita a doppia cifra. Da un anno all’altro sono raddoppiate le scuole che hanno attivato il percorso, sono 2100 i formatori impegnati, di cui 1500 medici, 12 mila gli studenti frequentanti. I dati, decisamente incoraggianti, sono stati presentati nel corso di due incontri organizzati al Miur, il 30 settembre e il 7 ottobre, tra presidi e rappresentanti provinciali dell’Ordine dei medici.
Il Corriere della Sera il 7 ottobre titolava: “Liceo biomedico, boom di iscrizioni. «Diventerà obbligatorio per passare il test di Medicina»”. Presidi promotori e 0rdine dei Medici chiedono di istituzionalizzarlo dal 2020 con l’obiettivo di avere il 70 % dei posti riservati nei test di Medicina.
La prof.ssa Vaudo, coordinatrice del percorso biomedico dell’Istituto Alfano giunto alla seconda annualità, ci spiega:«Il percorso nazionale del Liceo biomedico ha inizio nel secondo biennio dei licei scientifici e classici ed ha la durata complessiva di tre anni scolastici. La sua struttura è flessibile e si articola in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante didattica laboratoriale con un monte annuale di 50 ore, che si svolgono, come abbiamo detto, nell’ultimo triennio dei licei scientifici e classici. Il monte ore annuale si divide in 20 ore tenute dai docenti di scienze, 20 ore dai medici indicati dagli ordini provinciali, 10 ore “sul campo” (valide anche in quota alternanza scuola-lavoro), presso strutture sanitarie, ospedali, laboratori di analisi individuati dagli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provinciali. Gli studenti affrontano anche delle simulazioni di “casi” clinici e dei test con cadenza bimestrale a conclusione di ogni nucleo tematico di apprendimento».
«Il numero rilevante per verificare l’efficacia di questa iniziativa è certamente quel 78% di studenti che hanno superato il test di medicina nel 2019 dopo aver terminato il percorso biomedico liceale», continua la Dirigente Concetta Rita Niro. C’è da dire che circa il 20% degli iscritti al percorso di curvatura biomedica abbandona il corso prima della fine dei tre anni, ma anche questo è un segno positivo: «Gli studenti che rinunciano al percorso hanno verificato sul campo che la carriera medica non fa per loro. Questo conferma che il percorso raggiunge l’obiettivo di orientare e accompagnare i ragazzi a scoprire i propri talenti».