All’insegna delle neuroscienze di frontiera il dottorato internazionale per un ricercatore Neuromed

E’ il titolo al quale ogni ricercatore ambisce: il PhD (dottorato di ricerca), che arriva dopo anni di lavoro scientifico e che di fatto rappresenta la base per il futuro di qualsiasi scienziato. Valerio D’Amore, giovane ricercatore dell’I.R.C.C.S. Neuromeddi Pozzilli (IS), lo ha conseguito nella Radboud Universiteit, prestigiosa istituzione olandeseche ha sede nella città di Nijmegen.

La sua tesi di dottorato, che nel caso del PhD raccoglie gli sforzi e le pubblicazioni scientifiche di diversi anni di lavoro, è incentrata sulle assenze epilettiche. Questo tipo di patologia colpisce prevalentemente i bambini, che durante un attacco si bloccano all’improvviso, guardando fisso nel vuoto. In alcuni casi si possono presentare movimenti automatici o possono essere pronunciate parole non comprensibili. Dopo alcuni secondi l’attacco finisce ed il bambino riprende ciò che stava facendo senza ricordare nulla di questa sua “assenza”. I farmaci attualmente usati per la terapia presentano diverse difficoltà, a cominciare dalla refrattarietà che porta il 20% dei pazienti a non rispondere alla cura. Inoltre possono verificarsi seri effetti collaterali, oppure l’efficacia del farmaco si perde con il tempo, la cosiddetta tolleranza.

Nuove strade terapeutiche sono quindi necessarie. Una di queste, proprio al centro del lavoro di D’Amore, riguarda la possibilità di agire sui recettori metabotropici per il glutammato (mGlu). Il glutammato è ben conosciuto come uno dei neurotrasmettitori, cioè sostanze che consentono la comunicazione tra una cellula nervosa e l’altra. La ricezione di questa comunicazione è affidata a proteine presenti sulla membrana cellulare capaci di “catturare” la particolare molecola e “trasmettere” il suo messaggio, modificando il comportamento della cellula a cui appartengono.

“Grazie alla collaborazione tra Neuromed e l’Università di Nijmegen – dice D’amore, che fa parte dell’Unità di Neurofarmacologia diretta dal Professor Ferdinando Nicoletti– ho avuto la possibilità di lavorare su modelli animali (ratti, ndr) di assenze epilettiche, nei quali viene riprodotta la stessa sindrome che vediamo nell’uomo. Sappiamo che i recettori metabotropici per il glutammato sono coinvolti in quella patologia, quindi abbiamo testato nuove molecole farmacologiche sul modello animale, e abbiamo potuto constatare già dal primo esperimento che con questo approccio le crisi epilettiche negli animali sono state ridotte. Successivamente un secondo esperimento ci ha permesso di vedere che questi nuovi farmaci, sempre nei ratti, non
portavano a sviluppare tolleranza, e non causavano effetti collaterali. Infine, abbiamo sperimentato una combinazione tra le nuove molecole e farmaci già comunemente usati per questa patologia. Non solo l’effetto è stato potenziato, ma è risultato più duraturo nel tempo”:

Agire sugli mGlu, quindi, rappresenta una strada molto promettente per una sindrome che colpisce pesantemente la qualità di vita dei giovani, influenzando spesso la loro vita di relazione e il loro successo scolastico. Il PhD conseguito da D’Amore è una ulteriore conferma dell’impegno del Neuromed nelle ricerche di avanguardia, e dell’attenzione che l’Istituto molisano dedica ai giovani ricercatori.

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