Oggi ha scritto a Co.Re.A un pensionato, che ironia della sorte, si chiama Fortunato e mi racconta la sua storia di bracciante agricolo e le battaglie operaie combattute negli anni 50 e 60 e mi chiede come può essere orgoglioso un rappresentante del Governo italiano o della Regione nel sapere che in Molise un proprio cittadino, che ha scavato la terra con le mani e si è spaccato la schiena tutti i giorni – scrive Fortunato – percepisce la ridicola somma di 652,78 euro al mese al netto delle trattenute dopo oltre 50 anni di durissimo lavoro nei campi? Mi scrive ancora: lei che è dell’anticorruzione e che avrà uno stipendio alto le faccio una semplice domanda, alle prossime elezioni la mia famiglia ed io dobbiamo votare ancora? E per chi? Grato di una Sua risposta, che senza dubbio non arriverà mai, la saluto e le auguro ogni bene, Fortunato.
Io invece ti rispondo e lo faccio in pubblico, perché in privato non posso non avendomi scritto il tuo indirizzo, e perché credo che almeno una risposta ti sia dovuta! La “Casta” – io intendo coloro che stanno nelle istituzioni, a tutti i livelli – è decaduta a un livello morale e culturale disdicevole. Il motivo è elementare quasi evidente: si curano gli interessi privati invece di quelli pubblici. La nostra “classe dirigente” sia locale che nazionale non programma e non dirige più nulla. Per dare uno scossone vero (penso al Molise), occorrerebbe avere idee politiche chiare e almeno tentare di metterle in pratica. Occorre legalità ed onestà oltre che dedizione agli interessi dei più. Io onestamente non le vedo salvo che vi sia un macroscopico difetto di propaganda reale. Io vedo soltanto la lotta per occupare i posti migliori (spesso senza meriti) nella rete dei poteri di governo del territorio disinteressandosi dei problemi concreti della gente, dei più deboli. La politica si è ridotta alla gestione dei problemi personali o di piccoli gruppi, al solo scopo di autoconservazione del sistema di potere e dei suoi equilibri. Quando penso al politico, penso a Moro, a Berlinguer e mi fermo li non me ne vengono in mente altri degni di questo nome. E quando rifletto su questi due grandi politici insieme, anche se non avevano le stesse idee, rivedo valori che davano un senso politico alla loro azione, spesso addirittura futuristica. Le cose che, oggi, vengono dette e fatte, invece, sono rattoppi mal eseguiti, necessari per resistere ancora. Questa non è politica ma potere fine a se stesso. Quindi caro Fortunato – spero mi potrai leggere – da figlio di agricoltore ti posso dire senza alcun senso di colpa segui il tuo cuore e sappi che persone come te hanno fatto dell’Italia (e credo anche del Molise) una Nazione di cui nonostante tutto andare fieri. Ti dico che ingiuriare i farabutti, non è peccato: significa onorare gli onesti. Quindi tu hai tutto il diritto di essere arrabbiato! Concludo dicendo che non ho affatto uno stipendio elevato ma semplicemente quello da direttore amministrativo di Tribunale (vinto per concorso) e da professore a contratto nelle Università (per titoli) e che la Commissione Anticorruzione è una associazione senza scopo di lucro e non un organo istituzionale e pur impegnandomi moltissimo in essa è tutto gratuito anzi ci rimetto e non poco ma sono felicissimo di farlo. Ti Abbraccio forte.
(Vincenzo Musacchio – Presidente CO.RE.A. – MOLISE)