Dopo numerosi incontri, tavoli e riunioni, ci vediamo costretti a lanciare un allarme ai molisani, con l’auspicio che le tutte Autorità Politiche e Istituzionali della Regione Molise si oppongano insieme a noi al progetto di RIORGANIZZAZIONE POSTALE che la Società Poste Italiane sta portando avanti sul territorio molisano. Una Regione che negli ultimi anni ha subito una inarrestabile DESERTIFICAZIONE UMANA a causa della carenza cronica di lavoro e del sempre più progressivo depauperamento dei servizi essenziali sul territorio regionale, tra i quali scuola, trasporti, sanità e servizi postali.
La società Poste Italiane S.p.A., rispondendo alle fredde esigenze del contenimento dei costi aziendali, sta lentamente e silenziosamente abbandonando il popolo molisano, attraverso una costante riduzione dei servizi essenziali e di welfare, partecipando inverosimilmente ad un disegno politico volto a far precipitare la Regione Molise nel dimenticatoio della civiltà.
Infatti, dopo la riorganizzazione degli uffici postali che ha prodotto un vero e proprio disgregamento degli stessi con la chiusura a giorni alterni di quasi tutti gli sportelli minori nei Comuni di Campobasso e Isernia, l’Azienda continua a razionalizzare, applicando una Delibera dell’AGCOM n. 395/95, sul settore recapito postale.
Dal 13 giugno, infatti, Poste Italiane tornerà ad incidere sul mondo lavorativo postale nel territorio molisano nella Provincia di Campobasso, con un progetto di pianificazione dei servizi postali che vedrà un taglio di 36 zone di recapito a Campobasso e provincia, con un servizio a giorni alterni, mentre il prodotto J1, ossia quella del giorno dopo, su cui Poste Italiane S.p.A. tanto ha investito in pubblicità e rete sarà garantito solo sul territorio di Campobasso e Termoli. In altre parole: gli altri operatori costruiscono la propria rete, Poste distrugge la sua.
Una prova reale del disimpegno aziendale nella nostra Regione, poi, è la CHIUSURA del Centro Secondario di Distribuzione Recapito di Bojano, atto da considerarsi assolutamente inopportuno in quanto va a penalizzare un territorio facente parte del Nucleo/Consorzio Industriale Bojano – Campobasso e che nel mese di gennaio è stato riconosciuto dal MISE AREA DI CRISI COMPLESSA.
Tutto ciò già comporta un aumento insopportabile del carico di lavoro per i portalettere e sportellisti e una netta diminuzione della qualità del servizio postale, inoltre si tradurrà in tagli occupazionali quantificati in circa 70 unità e un ulteriore danno a carico degli 82 lavoratori giovani PART-TIME attualmente in servizio sul territorio molisano.
Il tutto nella cosciente valutazione che tanto porterà, inevitabilmente, allo svilimento dell’intero territorio regionale nonché alla creazione di differenti categorie di cittadini lavoratori che a seconda del territorio in cui vivono potranno o meno beneficiare di servizi essenziali come quello postale.
Per combattere tali assurde decisioni in alcune regioni come Abruzzo, Piemonte e Toscana, i sindaci dei comuni soggetti a tagli hanno impugnato dinanzi ai TAR tali indicazioni, obbligando l’Azienda a dover rialzare le saracinesche degli uffici postali, restituendo DIGNITA’ E SERVIZI a tutti i cittadini.
Lo scorso 5 maggio il senatore molisano Roberto Ruta ha depositato un interrogazione urgente al Governo sulla razionalizzazione degli uffici Postali e sull’attivazione delle modalità di recapito a giorni alterni per le zone con minore densità abitativa, con l’auspicio che essa venga accolta e ristabilisca anche pari dignità a tutti i cittadini molisani.
Contrariamente ad altri, comunque, la UIL POSTE proseguirà nella sua battaglia di civiltà con la convinzione che una diversa organizzazione del sistema possa garantire risparmio e al contempo il permanere del servizio ai cittadini augurandosi che si affianchino Sindaci e Amministratori di ogni livello così da rinforzare le nostre istanze dinanzi a Poste Italiane, che taglia posti di lavoro ma non mette mano a prebende e costi fissi di gestione.