Tornano gli spettacoli dal vivo dopo l’emergenza Coronavirus. La rappresentazione in contemporanea con le celebrazioni nazionali per la morte di Matteotti
Riaprono i teatri e riparte la cultura. Il Teatro Savoia di Campobasso riapre agli spettacoli dal vivo, dopo i tanti mesi di chiusura per l’emergenza Covid, con una grande anteprima nazionale che parte dal Molise.
Nei giorni 9 e 10 giugno, alle ore 20, l’atteso debutto, a lungo rinviato a causa della pandemia, dello lo spettacolo ‘Il mio nome è Tempesta. Il delitto Matteotti’. Prodotto dall’Associazione Culturale A.C.T., in coproduzione con la Fondazione Molise cultura, il progetto ha ricevuto il sostegno e il finanziamento della Regione Molise, nell’ambito del bando Turismo è Cultura – Patto per lo sviluppo del Molise e il contributo del Comune di Campobasso, partner istituzionale del bando, insieme al Comune di Fratta Polesine, in Veneto, paese natio di Giacomo Matteotti.
Al fianco di A.C.T. la Fondazione Giacomo Matteotti Onlus, presieduta da Alberto Aghemo, che ha concesso il patrocinio e la consulenza storico-scientifica, oltre alla Casa Museo Giacomo Matteotti. Sponsor ufficiale la ditta Camardo.
Non casuale la scelta delle date del debutto di ‘Il mio nome è Tempesta. Il delitto Matteotti’, in contemporanea con le celebrazioni nazionali per la morte del deputato e segretario del Partito Socialista Unitario.
Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti, ‘Tempesta’, come lo chiamavano i suoi compagni di partito, fu rapito e ucciso da un gruppo di squadristi fascisti guidato da Amerigo Dumini. Pochi giorni prima del delitto, il 30 maggio 1924, nel suo ultimo discorso alla Camera, aveva attaccato duramente Benito Mussolini, denunciando i brogli elettorali, le
intimidazioni e i pestaggi che avevano caratterizzato le votazioni del 6 aprile 1924 che avevano portato al potere il Partito fascista, arrivando a chiedere l’annullamento delle elezioni “inficiate dalla violenza”.
In maniera parallela all’attività politica, da giornalista, il deputato aveva svelato una vicenda ancora più scottante: le presunte tangenti pagate dalla compagnia americana Sinclair Oil per ottenere la concessione delle trivellazioni petrolifere in Italia. Una storia pericolosa, che Matteotti aveva ricostruito in un articolo indirizzato alla rivista ‘English Life’, pubblicato postumo.
Scritto dalla giornalista Carmen Sepede ‘Il Mio nome è Tempesta. Il delitto Matteotti’ è diretto dal regista, Emanuele Gamba, direttore del teatro Goldoni di Livorno, e interpretato dagli attori Diego Florio, che è anche il direttore di produzione, Marco Caldoro, Piero Grant e Domenico Florio, con la partecipazione di Gaetano Amato. Assistenti alla regia Vittorio Marchetti e Martina Amato. Scenografie ideate e disegnate da Michelangelo Tomaro e realizzate da Italcom, costumi Marisa Vecchiarelli (Atelier Marvé), luci e fonica Gianmaria Spina, remix brani Luciano Barletta, video Antonio De Gregorio e Federico Silvestro.
Dopo l’anteprima nazionale lo spettacolo sarà portato in tournée nei principali teatri italiani, con un calendario di rappresentazioni che terrà ovviamente conto dell’evolversi della situazione sanitaria. Prevista anche la partecipazione a importanti appuntamenti istituzionali, a Roma e in altre località italiane, anche in collaborazione con la Fondazione Giacomo Matteotti.