Al centro dell’evento formativo le più recenti tecniche rivolte alla identificazione e Mercoledì 16 settembre si svolgerà nella Sala Conferenze del Parco Tecnologico dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), a partire dalle ore 14:00, un evento di formazione ECM dedicato alla valutazione delle alterazioni proteiche nelle patologie oncoematologiche e nelle malattie degenerative del sistema nervoso centrale. Responsabile scientifico del simposio la dottoressa Marianna Storto, responsabile del Laboratorio di Patologia Clinica I.R.C.C.S. Neuromed.
“Questa occasione di aggiornamento – spiega la dottoressa Marianna Storto – ha l’obiettivo di valutare lo stato dell’arte della più recente diagnostica clinica e di laboratorio delle alterazioni proteiche. Il confronto tra gli specialisti coinvolti e i medici di medicina generale potrebbe iniziare a gettare le basi per la condivisione anche nella nostra regione di un protocollo tra laboratorio e clinica che faccia riferimento alle raccomandazioni nazionali vigenti e che migliori l’appropriatezza diagnostica di tali patologie evitando così ai laboratoristi di eseguire esami obsoleti ed ai clinici esami ridondanti o non necessari”.
Nella prima sessione dell’evento l’approfondimento è dedicato alla diagnostica delle malattie linfoproliferative associate, una diagnostica proteica che presenta nelle sue prime fasi di sviluppo delle evidenti difficoltà di inquadramento per la scarsità dei segni clinici presenti nei pazienti e fornisce al medico informazioni importanti sul percorso diagnostico da seguire quando c’è il ritrovamento occasionale di una componente monoclonale all’elettroforesi proteica meglio conosciuta come gammopatia monoclonale (GM). Questa condizione non rara, la cui prevalenza è del 3-4% nella popolazione che ha più di 50 anni e che aumenta significativamente con l’età è, determinata da disordini nella produzione di immunoglobuline e può essere dovuta esclusivamente alle catene leggere libere (fLC) o, più raramente, alla catene pesanti. L’appropriatezza del percorso diagnostico è fondamentale per caratterizzare le forme benigne dette GM di incerto significato (MGUS) dalle condizioni maligne come il mieloma, l’amiloidosi AL, i linfomi e le leucemie linfatiche croniche.
La seconda sessione, fortemente integrata con la prima, evidenzia le alterazioni proteiche legate alla iperproduzione di catene leggere libere che oggi si ritiene siano correlate non solo alle patologie ematologiche ma anche a quelle infiammatorie del sistema nervoso come la sclerosi multipla, per le quali vi sono importanti novità patogenetiche e diagnostiche in un campo che presenta una grande rilevanza sanitaria e sociale.