L’Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP Molise), sente il dovere di riportare chiarezza e correttezza di informazione ai molisani. Ciò si rende doveroso proprio per dare un quadro completo delle reali criticità della spesa sanitaria che incombe su noi molisani. Il sistema italiano di pagamento delle prestazioni sanitarie è calcolato sulla base del D.R.G. (ossia, la remunerazione delle prestazioni sanitarie viene calcolata sulla base di una specifica tariffa ministeriale). In Molise gli ospedali pubblici producono DRG per un importo complessivo annuo di euro 104 milioni, a fronte di un costo complessivo dell’offerta pubblica di euro 297 milioni1(fig. 1). Tale dato fa pensare ad una cattiva ed inefficace gestione che non trova giustificazioni e che richiede interventi strutturali per ridurre questa differenza tra costi e ricavi.
Di contro, buona parte della classe politica cerca di nascondere questa amara realtà, “addebitando” sulla sanità privata responsabilità ad essa non imputabili.
Orbene, la sanità privata del Molise, contrariamente alle affermazioni provenienti da più parti, rappresenta solo poco più del 15% (fig. 3) del finanziamento sanitario (il 13,3 % per l’assistenza ospedaliera ed il 19,6% per l’assistenza specialistica) con un’occupazione di migliaia di dipendenti (oltre 2.500).
Come se non bastasse, gli ultimi provvedimenti della Regione Molise tendono ad infliggere un “colpo mortale” al comparto limitando, addirittura, la vera ricchezza della nostra Regione: la mobilità attiva per pazienti provenienti da altre Regioni. (fig. 2)
Tale principio, oltre a contrastare con i dettami costituzionali e le Direttive europee (2011/24/UE), che danno al cittadino la possibilità di “andarsi a curare dove vuole e quando vuole” , minaccia l’esistenza stessa delle strutture sanitarie molisane private e, in particolar modo, dei Centri di Eccellenza che vivono esclusivamente sull’attrazione extraregionale.
È bene che i molisani sappiano che in tutte le Regioni del centro-nord Italia le aziende sanitarie non sono sottoposte ad alcun limite, anzi vengono addirittura “premiate” quando producono un alto tasso di mobilità attiva. Forse vi è una sottile strategia da parte di poteri centrali di far morire quelle poche strutture sanitarie dell’Italia centrale e meridionale, a vantaggio esclusivo delle Regioni delnord; con ciò determinando sempre maggiori disagi sociali legati ai cosiddetti “viaggi della speranza” .
L’AIOP andrà avanti in questa battaglia di legalità a difesa del privato accreditato, affiancandosi a quella che rappresenta la sanità pubblica di qualità. Al centro del nostro interesse vi è sempre e solo il diritto alla salute. L’efficienza e la qualità delle cure che possono essere prestate ai cittadini dipendono anche da queste decisioni.