Con un voto contrario, tre astensioni e nove favorevoli, nella seduta del 19 settembre, il Consiglio comunale di Frosolone, presieduto dal Sindaco Giovanni Cardegna, ha espresso la sua adesione condizionata all’EGAM. Il Consiglio ha così concluso la sua riflessione sull’istituendo EGAM avviata già in occasione della seduta consiliare di agosto conclusasi con un rinvio della decisione per le perplessità sollevate da più consiglieri sulle modalità dell’adesione e sulla struttura del nuovo Ente. Considerata l’obbligatorietà dell’adesione, si legge nella delibera consiliare n. 22 approvata, si fa istanza alla Regione Molise perché vengano recepite le osservazioni avanzate da molti Sindaci preoccupati del rischio di creare un nuovo Ente eccessivamente oneroso per i cittadini e le casse comunali.
Si chiede alla Giunta Regionale una sostanziale modifica del Disciplinare di organizzazione dell’EGAM nel senso di stabilire – ribadito che l’acqua è un bene pubblico e che le relative attività rientrano negli ambiti programmatori e di indirizzo dell’Ente Regione -:
– che la finalità dell’EGAM è quella di migliorare e modernizzare le reti idriche, e in particolare quelle vetuste e soggette a forte dispersione e sprechi delle risorse idriche;
– che l’Ente possa in prospettiva assorbire le funzioni di “Molise Acque” in modo da avere un solo Ente di governo della risorsa idrica; -che la gestione deve essere affidata preferibilmente ad una struttura pubblica, snella ed efficiente che abbia tra i propri obiettivi strategici anche quello di contenere i costi al fine di ottenere tariffe congrue per l’utenza;
– che ai Comuni montani, onerati annualmente dai costi conseguenti alle abbondanti nevicate, vengano riconosciute le dovute compensazioni finanziare e di servizi; – che siano ridotti al minimo i costi di partecipazione dei Comuni al Fondo di dotazione, proprio in considerazione della riduzione dei trasferimenti statali e regionali;
– che venga data adeguata rappresentanza nel Comitato d’Ambito alle realtà territoriali ricomprese nel Bacino denominato “Alto Medio Sannio”, in considerazione della sua vastità . L’Alto Medio Sannio andrebbe suddiviso in più sub Ambiti, ricalcando le ex Comunità montane, con riconoscimento della relativa rappresentanza.In tal senso va modificato la suddivisione prevista dall’art. 7, c.1, del Disciplinare,
-che venga lasciata ai Comuni la scelta di gestire direttamente la captazione di alcune sorgenti o pozzi “storici” per garantire in fabbisogno d’acqua delle rispettive popolazioni in caso di situazioni di necessità.
Infine, il Consiglio Comunale, in relazione all’approvazione della legge di riordino delle funzioni e dei servizi di area vasta, ritiene doversi riservare una propria espressione programmatica ed operativa in relazione alle competenze gestionali che la legge stessa (di prossima approvazione del Consiglio regionale, ndr) riserverà alla Provincia e/o in termini di sussidiarietà alla Regione stessa e ai Comuni.