Acquedotto molisano centrale e consegna dei tratti infrastrutturali già realizzati: riconvocati in audizione i vertici della Molise Acque, il commissario straordinario e i sindaci degli undici Comuni interessati. Si è svolta nella mattinata odierna la seduta della Terza Commissione consiliare dedicata, fra gli altri argomenti, alla seconda audizione dei vertici aziendali della Molise Acque, del commissario straordinario per la realizzazione dell’infrastruttura e dei Sindaci dei Comuni che saranno serviti dall’imponente opera che porterà acqua di sorgente a migliaia di cittadini.
Degli undici Enti invitati, hanno partecipato solo i rappresentanti delle Amministrazioni di Guardialfiera, San Martino in Pensilis e Termoli.
Dalla riunione sono emerse alcune importanti novità ma, ugualmente, si sono paventati ancora ostacoli e lungaggini che pregiudicano un tempestivo utilizzo della infrastruttura milionaria, ormai in cantiere da quasi un decennio.
Le buone notizie riguardano la consegna – all’azienda speciale, in data 11 luglio 2016 – delle opere realizzate alle sorgenti e fino al pozzetto di riunione; infrastrutture – in vero – già in esercizio fin dalla loro realizzazione per consentire la continuità dell’approvvigionamento idrico.
Inoltre si sono avute ampie rassicurazioni circa la ripresa dei lavori di ultimazione dell’opera strategica e le soluzioni che potrebbero essere adottate per l’eliminazione dei due movimenti franosi che pregiudicano gli stessi in agro di Fossalto e di Guardialfiera.
Per quanto riguarda la ripresa dei lavori, questi ricominceranno ad inizio settembre e saranno in carico al “Consorzio Integra”, a causa di problemi di natura societaria che interessano la “CCC Costruzioni”.
Per quanto attiene invece i movimenti franosi, la Molise Acque ha proposto alla Regione Molise (con nota protocollata proprio oggi, 1 agosto 2016 e a seguito di una riunione operativa che si è tenuta lo scorso 22 luglio) l’intenzione di prendere in consegna anticipata le opere nelle stato in cui si trovano.
Giova qui ricordare che la consegna anticipata delle opere fin qui realizzate (dalle sorgenti ai serbatoi di Termoli alto e derivazioni per il Molisano Destro e Molisano Sinistro, Larino e comuni a valle fino a Campomarino) al momento risulta impossibile proprio per gli effetti degli stessi movimenti franosi.
Nel dettaglio, quello in agro di Fossalto è stato causato da fenomeni naturali mentre quello di Guardialfiera da interventi di terzi, motivo per il quale è in atto una vertenza giudiziaria ed è parimenti in corso un accertamento tecnico preventivo che potrebbe causare, purtroppo, altri ritardi.
Ragioni queste che hanno indotto l’azienda speciale a manifestare l’intenzione di farsi carico dei lavori necessari al ripristino dei tratti interessati che potrebbero essere realizzati a spese della Molise Acque al fine di concludere in tempi brevi gli stessi e procedere quindi alla consegna della infrastruttura.
E’ la frana di Guardialfiera quella che preoccupa di più visto che, da sola, impedisce l’esercizio dell’intero sistema; a giudizio della Molise Acque, quindi, risolvere con una sorta di sistema che bypassi il movimento franoso, potrebbe essere utile in termini di tempistica e di risparmi.
Entro qualche giorno, comunque, alla luce dell’approvazione della variante, avvenuta presso il Cipe lo scorso primo maggio e dell’ulteriore corrispondenza fra le strutture ministeriali e regionali interessate, la Terza Commissione consiliare riceverà i dettagli del crono programma aggiornato della consegna parziale dei lavori, richiesto a dire il vero fin dallo scorso mese di febbraio.
Buone notizie, quindi, per i cittadini residenti nel basso Molise che vedono sempre più concreto e utilizzabile l’acquedotto molisano centrale; resta – come è evidente – il rammarico per gli enormi problemi e per le lungaggini che fin dal 2007 hanno cadenzato la realizzazione di questa infrastruttura, di vitale importanza per migliaia di persone.
Problemi e lungaggini di cui sono stato testimone diretto e ai quali mi sono sempre opposto in qualità sia di componente dell’allora CdA della Molise Acque che, successivamente, di consigliere regionale.
Ho comunque già anticipato ai presenti all’audizione odierna che, ove mai dovessero essere riscontrati altri problemi oltre quelli che hanno “bloccato” per anni la realizzazione dell’infrastruttura e se non dovessimo ricevere informazioni dettagliate circa la tempistica di realizzazione e consegna dei lavori, mi farò promotore presso il Consiglio regionale – ai sensi del comma 2 dell’articolo 29 dello Statuto regionale – della richiesta di istituzione di una Commissione speciale utile a fare luce sulle eventuali responsabilità della mancata realizzazione dell’opera che, comprendendo il costo della variante stimato in 5 milioni di euro, oggi ha un valore che si aggira sui 100 milioni.