Legambiente Molise, dopo aver tante volte posto l’accento sull’inadeguatezza e sull’urgenza di una revisione del canone concessorio per l’emungimento delle acque minerali, la cui regolamentazione faceva addirittura riferimento ad un Regio Decreto del 1927 (seppure aggiornato e coordinato dal D.Lgs. 04 agosto 1999 n. 213), si vede oggi costretta a promuovere solo con riserva le nuove disposizioni della Giunta Regionale. La Regione Molise ha, infatti, solamente rideterminato il canone annuale, triplicandolo rispetto a quello originario e passando dai ridicoli 9,96 Euro/ettaro ai più congrui 30 euro/ettaro. Tuttavia, tali disposizioni appaiono in contrasto con gli indirizzi a suo tempo dettati dalla Conferenza Stato–Regioni (tenutasi nell’ormai lontano 2006) la quale prevedeva di determinare il canone non solo in relazione all’estensione dell’area data in concessione ma anche all’acqua effettivamente imbottigliata.
Si tratterebbe semplicemente di applicare in Molise quello che le normative europee chiedono da tempo, ovvero attuare un sistema di tassazione “ambientale” per tutte quelle attività che nel loro svolgimento causano un impatto sul territorio e sulle risorse naturali, tra cui rientrano a pieno titolo anche quelle di imbottigliamento, che hanno al centro del loro business un bene prezioso e fondamentale per l’ambiente e la vita, non inesauribile, come l’acqua. Legambiente propone alla Regione Molise di istituire un canone minimo di imbottigliamento pari ad almeno 20 euro al m³ (ossia 0,02 euro al litro imbottigliato) seguendo l’esempio di regioni virtuose come il Lazio che applica una quota per gli ettari, una per i volumi emunti ed una per i volumi imbottigliati, rispettivamente di 65,21–130,42€/ha, 1,09 €/m3 e 2,17€/m3.
In tal modo, a livello nazionale, con gli attuali tassi di prelievo, si ricaverebbero circa 250 milioni di euro che potrebbero essere destinati alle politiche di tutela e gestione della risorsa idrica.
Fondi che al nostro amato Molise sarebbero davvero necessari per integrare gli, ormai improcrastinabili e già definiti dalla Regione, interventi volti mantenere in efficienza la rete acquedottistica regionale e adottare i necessari interventi di tutela delle risorse idriche regionali.
Acqua, la Regione continua a chiedere canoni irrisori agli imbottigliatori
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