L’ACEM (Associazione Costruttori Edili del Molise) sul problema dei lavori che non restano sul territorio, puntualizza come ci sia una scarsa considerazione da parte della politica locale e delle Stazioni Appaltanti che operano in Regione nel tutelare l’imprenditoria del posto, perché non hanno il coraggio di applicare le poche norme vigenti varate per venire incontro alle imprese ed indirettamente ai territori. “La nostra Associazione da oltre un anno ha scritto ai principali Enti appaltanti della Regione – spiega il Presidente Corrado Di Niro – lamentando la questione ed esortandoli a far ricorso alle procedure negoziate anche in base alla legge regionale del Molise n. 2/2012, tra l’altro oggi ulteriormente legittimate dal decreto sblocca Italia che prevede procedure negoziate con invito a dieci operatori per lavori fino a cinque milioni di euro inerenti principalmente l’edilizia scolastica ed il dissesto e con invito a tre operatori per la messa in sicurezza delle scuole fino a duecentomila euro”. “In secondo luogo – prosegue il Presidente Di Niro – sono ormai maturi i tempi per la costituzione in Regione di una società di capitali per l’esecuzione e manutenzione delle reti stradali molisane, un’occasione più unica che rara per far lavorare le aziende locali ed occupare le maestranze, i tecnici e tante persone prive di lavoro”.
“Peccato – conclude il Presidente Di Niro – che la politica non ascolti i suggerimenti e le istanze costruttive di chi opera sul campo soprattutto delle Associazioni”.
Nei giorni scorso l’ACEM aveva inoltrato una nota al Presidente della Giunta Regionale del Molise Paolo Frattura ed all’Assessore ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni, con la quale era stata richiesta proprio la costituzione di “Molise Strade spa” con la partecipazione anche di un gruppo di imprenditori privati.
Acem: le imprese molisane non sono tutelate
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