“Non prima le misure per le assunzioni stabili e poi l’abbassamento del costo del lavoro, ma il contrario: prima l’abbassamento del costo del lavoro e così si favorisce l’occupazione stabile ”.
E’ quanto dichiara il Presidente dell’ACEM (Associazione Costruttori Edili del Molise) in merito alla difesa del decreto dignità da parte dei Parlamentari molisani 5Stelle.
Secondo l’ACEM privilegiare le assunzioni a tempo indeterminato soprattutto nel settore delle costruzioni e nell’attuale fase di crisi è assai deleterio, mentre per i contratti a termine è necessario tornare al limite massimo di 36 mesi anziché 24 come previsto dal provvedimento.
Ma ciò che scotta ancor di più per il settore edile, è la mancata eliminazione dello split payment per le imprese, un meccanismo che penalizza gli esecutori di opere per la Pubblica Amministrazione, perché l’IVA viene versata da quest ’ultima direttamente allo Stato, mentre alla ditta appaltatrice viene corrisposto soltanto l’imponibile, con enorme sottrazione di liquidità, perché nel mentre le aziende non ricevono l’iva direttamente sulle commesse, devono comunque versarla a i propri fornitori. “Se si voleva aiutare le aziende bisognava abbassare da subito il costo del lavoro, rendendo meno vincolati i rapporti di lavoro ed eliminare lo split payment com’è stato fatto per i professionisti, una misura sempre contestata e che ora unitamente all’irrigidimento sui contratti porterà davvero alla chiusura soprattutto delle piccole e medie imprese” conclude il Presidente Di Niro.
ACEM