AAA…cercasi identità politica, sempre che esista!

Chissà quante volte sfogliando i quotidiani o navigando su internet, per chi è un internauta, sarà capitato di leggere, anche se per pura curiosità, gli inserti non solo economici pubblicati sulle ultime pagine. Annunci particolarmente curiosi perché mettono in vetrina e di conseguenza in offerta, oggetti o servizi che spaziano dal lavoro, all’edilizia, dal collezionismo, al matrimoniale e non ultimo all’hard sempre più crescente, sempre più pressante, ma questo è altro argomento. Dicevamo, chissà quante volte si è focalizzata l’attenzione su di un particolare prodotto o servizio il quale, nella maggior parte delle volte, maschera carenze altrimenti non sarebbe messo in piazza con tanta enfasi. Tuttavia, c’è, un settore che non occupa la parte finale della stampa in generale, perché è presente sulle prime, ci riferiamo a quello politico che ha caratteristiche insolite, cioè la doppia faccia come il Giano bifronte tanto da far registrare specialmente nei periodi caldi come quello che stiamo vivendo interesse, anche se sarebbe meglio il contrario: disinteresse. Un settore che suscita curiosità senza sapere che dietro l’annuncio si cela qualcosa che non va perché quello che si propaganda e si vuole far passare per “unico” è difettato sotto tutti i punti di vista. Un settore che, alla luce degli ultimi avvenimenti leggasi difesa ad oltranza delle posizioni acquisite, o messaggi criptati sui network.

Ecc… ci fermiamo qui perché l’elenco delle cose “bislacche” è lungo, fa pensare seriamente che è “farlocco” specialmente se arriva da chi o ha fatto il cosiddetto “salto della quaglia” o una diversa scelta di campo rispetto alle indicazioni degli elettori si risente per le critiche e dichiara di non accettare lezioni di stile, di politica e quanto ad essa connessa. Argomenti che, proprio perché “fluff” si possono inserire nel catalogo degli “inutili” e non in quello degli “introvabili” che il postino appone nelle cassette che sono fuori dai portoni dei condomini. Argomenti che attraggono non per la loro unicità bensì per la “inservibilità” che Guido Gozzano definirebbe “di pessimo gusto”. Argomenti che, se non dovessero cambiare, le cose, costringerà a non comprare più i giornali se non addirittura a spegnere i televisori o internet perché “le bufale”, ma soprattutto i proclami” non interessano nessuno tanto meno i molisani che lavorano in silenzio, e sono sempre più non avvezzi agli “m’bicc’ o m’bafamiell”.

Massimo Dalla Torre

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