Un rito antichissimo in uno scenario spettacolare ai piedi delle Mainarde. Un evento unico nel suo genere. Una manifestazione che ogni anno attira migliaia di persone nel piccolissimo paese di Castelnuovo al Volturno. Il Carnevale più rappresentativo della provincia di Isernia e tra i più importanti in Molise e nel centro sud Italia.
Come ogni ultima domenica di Carnevale si ripete il rito: al tramonto il cervo scende nel paese a devastare il centro del piccolo borgo frazione di Rocchetta a Volturno. Gli abitanti sono in agitazione e le varie figure (il cacciatore, il martino, le streghe) scandiscono le parti della messa in scena. Tra archetipi, espedienti teatrali, musica e scenografie bucoliche, Gl Cierv si ripeterà anche quest’anno in un programma articolato e ricco di contributi.
Dalla mattina fino al tardo pomeriggio, Castelnuovo sarà il palcoscenico di numerose maschere ospiti, oltre al mercatino e alle varie attività organizzate dall’associazione culturale ‘Gl Cierv’.
PROGRAMMA Domenica 19 febbraio
ore 10:00 Visita al Museo della Maschera
ore 15:30 Il Mercatino del Cervo
ore 16:00 Gruppi folk “La Mascarata” e “Zig-Zaghini”
ore 16:30 L’Uomo Uccello
ore 17:30 Sfilata delle maschere
–Il Diavolo Di Tufara (Molise)
–Compagnia degli Zanni di Pescorocchiano (Lazio)
-Il Cucibocca (Basilicata)
-Survakari di Zemen (Bulgaria)
ore 18:30 Gl Cierv
A seguire:
–JamSession con Musica Popolare aperta a tutti
Stand enogastronomico riscaldato in una tensostruttura
BREVE PRESENTAZIONE E SIGNIFICATO
Il rito dell’Uomo Cervo, o meglio de “Gl’Cierv”, si ripete l’ultima domenica di carnevale, da un tempo immemorabile, a Castelnuovo al Volturno. Dopo il tramonto, l’unica piazza del paese che ha come cornice i monti Marrone e Castelnuovo, appartenenti alla catena delle Mainarde, diventa il pittoresco palcoscenico di una pantomima che coinvolge molti abitanti, sia come protagonisti sia come figuranti.
Il rito de “Gl’ Cierv” ha sicuramente due significati reconditi:
1. Parafrasi del significato primordiale del carnevale, l’antichissimo mito dionisiaco, nel quale il passaggio delle stagioni viene simboleggiato in maniera cruenta, dove, per la rinascita della natura, risulta indispensabile una morte sacrificale.
2. La figurazione di tutto quello che da sempre sconvolge l’animo umano: le radicate paure per l’irragionevole, l’incomprensibile, la violenza selvaggia della natura che sovrasta e, a volte, travolge. L’origine di questo carnevale, nonostante ogni possibile supposizione, resta oscura. Solo sulla genesi dei personaggi si avanza una qualche ipotesi. Tra essi, sono senz’altro il Cervo, il Martino e il Cacciatore i protagonisti del rito, nonostante la presenza della Cerva, evidentemente assimilabile al suo alter ego maschio, e delle comparse che completano la schiera degli interpreti della pantomima.