In ricordo di padre Francesco Berardinelli nel 200° anniversario della sua nascita 16 giugno 1816. Presieduta dall’arcivescovo di Campobasso –Bojano, S.E. mons. GianCarlo Bregantini, si è svolta una Santa Messa presso la chiesa parrocchiale di san Bartolomeo Apostolo a Gambatesa, comune del Molise dell’area del Fortore. L’iniziativa è stata organizzata dal parroco di Gambatesa e Vicario Generale della Curia di Campobasso, don Giuseppe Nuzzi, che con intensità di azione ha voluto ricordare la figura del padre gesuita molisano e metterne in luce, nel bicentenario della nascita, le sue doti letterarie e giornalistiche. “Oltre ai molti scritti letterari – ha detto il parroco Nuzzi – bisogna ricordare i dotti articoli con cui brillantemente riusciva a confutare il Razionalismo, il Positivismo e l’indifferentismo religioso”. L’illustre figlio di Gambatesa, padre Berardinelli della Compagnia di Gesù, è stato direttore della nota rivista “La Civiltà Cattolica” dal 1874 al 1893, diretta attualmente dal gesuita padre Antonio Spadaro SJ che, invitato dalla diocesi di Campobasso, non ha potuto partecipare all’evento commemorativo per importante incontro tra le riviste culturali europee dei gesuiti. “Un uomo di grande talento ma anche ricco di particolari virtù” ha detto il vescovo Bregantini durante l’omelia della Santa Messa. Partendo da un essenziale profilo biografico, il presule ha sviluppato il suo discorso – declinato in 7 punti – sulla forza riflessa nella preghiera del Padre Nostro come timone della vita cristiana dei Padri e della vita di tutti i cristiani. “Il ricordare, dunque, è il fondamento della nostra preghiera e speranza” il messaggio del vescovo a conclusione della celebrazione commemorativa che ha visto l’accorata partecipazione del popolo di Gambatesa e di numerosi parroci della diocesi. Una targa commemorativa è stata apposta, a conclusione della cerimonia, per intitolare la biblioteca comunale di Gambatesa all’illustre padre gesuita.
Breve profilo biografico di padre Francesco Berardinelli
Nato a Gambatesa il 16 giugno 1816 e battezzato il 19 giugno 1816, all’età di 21 anni – il 2 settembre 1837- entrò nella Compagnia di Gesù, a Napoli, e subito manifestò doti non comuni di intelligenza e virtù anche se di indole umile e riservata. Pur essendo preparato e formato nelle discipline filosofiche e di teologia gli fu affidata la cattedra di lettere nel collegio Massimo di Napoli riscuotendo amore e venerazione dai discepoli. Fu conoscitore profondo della letteratura greca e latina ma si dedicò particolarmente alla lirica italiana pubblicando un’antologia in due volumi. Da Napoli si trasferì a Roma fino al 1870 e dopo una permanenza di 17 anni a Firenze fece ritorno nella Capitale nel 1887.
