Dopo la petizione, che abbiamo lanciato per evitare l’acquisto di pistole – riferisce l’Unione degli Studenti in una nota – e da parte del comune per la polizia municipale che ha visto centinaia di cittadini coinvolti, abbiamo esplicitamente richiesto di ritirare la delibera 81 della giunta comunale che prevedeva misure per noi neanche lontanamente adeguate, come l’acquisto di pistole e pagamento di straordinari alle forze dell’ordine per pattugliare e sorvegliare le scuole dalle 12:45 alle 14:00 per un totale di 750 ore e circa 13000 euro spesi.
Ad oggi,però, la delibera n. 95 che revoca la delibera 81 non è soddisfacente. Essa prevede comunque le stesse misure repressive di fronte le scuole sostanzialmente per tutto l’anno scolastico. I controlli nelle scuole non miglioreranno la situazione, perchè il consumo e lo spaccio , passando dalle scuole alle strade, rimarrà invariato, dato che non si toccano i problemi alla base di quest’ultimo, cioè il disagio sociale che gli studenti vivono, soprattutto nelle periferie, la mancanza di sbocchi creativi e di spazi sociali che possano permetterli.
Oltretutto non ci sorprende che soggetti politici di opposizione presenti all’interno del consiglio comunale, sedicenti di sinistra, non abbiano preso posizione sul tema della polizia davanti le scuole,andando solo contro l’acquisto degli armamenti.
E’ per questo che la lotta le politiche securitarie non si ferma.
Lanceremo diverse iniziative – continua la nota – sul tema sicurezza,legalità e decoro urbano con i soggetti associativi di seguito: Campobasso come Casa del Popolo Campobasso,il Bene Comune, Libera Contro le mafie Molise, Legamente Circolo di Campobasso, Flc Molise, Arci Molise e l’associazione Primo marzo