Non per essere sempre disfattisti, pungolanti, polemici, critici, cinici e politically uncorrect. Ma non si può non dedicare qualche riga a come sia percepito il Natale dalla nostra amministrazione comunale La festa delle famiglie, dei bambini, degli anziani,delle persone sole. La festa di tutti. Ovunque, anche in Paesi che noi ci ostiniamo a definire in via di sviluppo ma che in termini di servizi ci stanno passando avanti uno alla volta, si dedica un briciolo di attenzione alle festività dicembrine, alle Festività per antonomasia. Il nostro capoluogo, ancora una volta, invece, non fa nulla. Nel senso più stretto del termine.
Passeggiando per le strade sembra trovarsi in pieno novembre ed a ricordare l’imminente natività soltanto qualche commerciante di buona volontà che a spese proprie ha addobbato la sua vetrina e la sua attività con delle luci. Una cosa che non ha rinunciato a fare proprio qualche piccolo imprenditore, nonostante la crisi vera la paghi davvero lui, in un panorama di pubblico impiego e tredicesime. Camminando per il centro cittadino, nelle sue tre o quattro strade principali si contano 4 alberelli luminosi, stile anni 80, che campeggiano agli inizi di 2 vie. Poi basta.
Non che si chieda Salerno e le sue luminarie, per carità, ma un minimo di simbolismo farebbe bene. E questa volta, la litania dei soldi non è giustificabile, considerate le dichiarazioni dell’amministrazione che per questo Natale 2013, l’ultimo che la vede in carica, aveva miracolosamente reperito circa 40.000 euro da destinare ad attività culturali, tra cui cui sarebbe rientrato (forse) qualche addobbo cittadino. E nonostante i soldi ci siano, neppure stavolta i campobassani avranno qualcosa in cambio delle tasse che pagano, perché tra Sindaco, Giunta e consiglieri qualche cosa deve non aver funzionato, mandando all’aria, probabilmente, anche questo Natale. Quando fu annunciata, in fase di variazione di bilancio, da parte dell’Assessore Toma la disponibilità di quei fondi, a dir la verità, in molti sperarono di poter passeggiare tra qualche luce colorata, di assistere a qualche spettacolo teatrale, a qualche animazione in piazza, a qualche concerto e, perché no, anche ad un piccolo evento di capodanno, come accade in quasi tutte le città d’Italia.
Tanto per la cronaca, ad Isernia ed a Termoli si è provveduto a stilare cartelloni di appuntamenti numerosi e che comprendono anche qualche evento di rilievo. Per tornare al capoluogo nessun folle reclamava Sting o Michael Bubblè. Sarebbe bastato poco, anche in salsa locale, che con 40.000 euro si pagava agevolmente. Comunque, a Campobasso è andata male pure questa volta, con la diretta conseguenza che anche quella poca gioia che rimane nelle teste e nei cuori dei suoi abitanti, così facendo, si affievolisce ancor di più. Per carità, una luce od un concerto non risolvono i problemi o danno da mangiare, ma è innegabile che servano anche quelle piccole cose per far percepire che qualcuno ci aiuta, ci”protegge” e ci regala un sorriso, almeno a Natale.
E allora, arrivederci 2013 e porta via con te questa ulteriore tristezza natalizia, tutta in salsa campobassana, che è diventata in estate come in inverno un marchio riconoscibile di questa città.