Martedì 29 settembre, dalle ore 11 alle 13, la sala PB4001 del Parlamento Europeo ospiterà l’evento “Portare l’insufficienza cardiaca all’interno delle principali politiche sanitarie”. Sarà l’occasione per discutere di una patologia spesso trascurata, ma che incide profondamente non solo sulla vita di molti cittadini, ma anche sui Sistemi Sanitari Nazionali. E’ per questo che nasce l’Heart Failure Policy Network, un gruppo interdisciplinare composto da esponenti politici, sia del Parlamento Europeo che di Parlamenti nazionali, ricercatori, medici, organizzazioni di pazienti e altre figure professionali coinvolte nelle decisioni e nella programmazione delle politiche sanitarie. Al centro degli obiettivi del gruppo c’è proprio la necessità di incidere profondamente sulle politiche sanitarie, portando l’insufficienza cardiaca sotto i riflettori dei legislatori e dei cittadini.
Promosso dallo stesso Heart Failure Policy Network e organizzato dall’Onorevole Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro della Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare, il convegno mira a fare il punto della situazione attuale di questa patologia, nota anche come “scompenso cardiaco”, nella quale il cuore si indebolisce, per varie cause, e non riesce più a pompare il sangue con la dovuta efficacia. “L’impatto dell’insufficienza cardiaca – spiega Patriciello – è grande, se si considera che quindici milioni di Europei ne sono affetti, e che il rischio di esserne colpiti nel corso della vita è di uno su cinque. E il problema diventerà ancora più serio nel prossimo futuro: i dati disponibili mostrano infatti come lo scompenso cardiaco stia diventando sempre più frequente”.
Una patologia che, a conti fatti, è più comune del cancro del colon o di quello del seno. Eppure molti pazienti non vengono diagnosticati abbastanza presto, e spesso passano mesi prima che venga tracciato un quadro preciso della loro patologia. Esistono linee guida e trattamenti aggiornati, ma è ancora molto bassa la diffusione delle necessarie nozioni, sia a livello di pazienti che di strutture sanitarie.
Il meeting di Bruxelles segnerà il punto di partenza di un piano di azione che verrà sviluppato nei prossimi mesi e che punterà a diffondere la conoscenza e promuovere azioni concrete di politiche di prevenzione, appropriatezza e multidisciplinarietà dei trattamenti e infine terapia personalizzata al paziente.
“Siamo di fronte – afferma l’europarlamentare azzurro – a una patologia che miete un elevatissimo numero di vite umane, e che influenza in modo drammatico la qualità di vita di tanti cittadini. Ma non c’è solo questo. L’assistenza verso questi malati grava in modo considerevole, e lo farà sempre di più in futuro, sui Sistemi sanitari nazionali. E’ venuto quindi il momento di portare l’insufficienza cardiaca sotto i riflettori, come si è fatto per altre condizioni cliniche. La ricerca scientifica e l’adeguata applicazione medica delle conoscenze non bastano da sole: devono accompagnarsi ad un’aumentata attenzione da parte delle Istituzioni verso politiche di prevenzione, diagnosi precoce e assistenza personalizzata. Da questo punto di vista l’Unione Europea può e deve giocare un ruolo da protagonista, predisponendo politiche che riescano a diminuire l’impatto umano e sociale di questa patologia. E’ proprio l’obiettivo che perseguiamo con questo meeting: uno sforzo comune di legislatori, ricercatori, medici e degli stessi pazienti per prevenire quella che si annuncia come una vera crisi sanitaria”