70° anniversario del diritto di voto delle donne, Lembo: a settant’anni di distanza poco è cambiato rispetto alle rivendicazioni del passato

La Consigliera di Parità della Regione Molise Giuditta Lembo ospite a Roma presso la Camera dei Deputati in occasione della celebrazione  del 70° anniversario del diritto di voto delle donne. Una giornata per celebrare   70 anni di storia delle donne e una data, quella del 10 marzo, per  ricordare in particolare le elezioni amministrative del 1946 che hanno visto per la prima volta le donne alle urne. Cinque  domeniche consecutive di voto , dal 10 marzo al 7 aprile del 1946, per eleggere i sindaci e i consigli in 5722 Comuni italiani. Le donne – afferma la Consigliera Lembo- non solo potevano votare,ma anche  essere votate. Infatti, nei consigli comunali furono elette 2000 donne  e 4 con la carica di sindaco. Le elezioni amministrative di settant’anni fa furono le prove generali per il voto del 2 giugno, nello stesso anno, quando le donne ( e gli uomini) ritornarono alle urne per il referendum istituzionale con cui scelsero tra Monarchia e Repubblica ed eleggere i membri dell’Assemblea Costituente. Le donne elette – prosegue la Lembo- furono 21 su 558,  pari al 3.6% dei Deputati. La più giovane eletta Teresa Mattei di solo venticinque anni. Oggi a settant’anni di distanza poco è cambiato  rispetto alle rivendicazioni del passato: una sequela di leggi che hanno segnato il lungo   cammino verso la parità e l’uguaglianza uomo-donna. Settant’anni di rivendicazioni sono tanti per un paese la cui Carta Costituzionale è fondata sul principio della democrazia! Un demerito – afferma la Consigliera di Parità- quello di garantire una adeguata  rappresentanza femminile nelle Istituzioni attraverso imposizioni legislative e quote, comunque una necessità, date le resistenze culturali ancora persistenti nel nostro paese. Ciò è dimostrato dal fatto che ad esempio, la stessa Legge del Rio, che ha reso obbligatoria una  presenza pari al  40% del  genere sottorappresentato ( quello femminile) nelle giunte comunali,  viene violata attraverso interpretazioni non rispondenti allo spirito della Legge stessa, a cui poi devono porre rimedio i TAR o , nei casi di ostinata resistenza, i Consigli di Stato attraverso sentenze sempre più esaustive. Per noi donne, la strada da percorrere per raggiungere la Parità è ancora in salita – precisa la Consigliera di Parità Giuditta Lembo- forse,  quello che occorre per raggiungere la vetta è una cordata ossia una maggiore coesione tra le donne. Occorre allora una politica al femminile che travalichi le frequenti situazioni di conflittualità, dimostrando il peso che noi donne possiamo avere in politica , essendo di gran numero maggiore agli uomini, molti dei quali , ancor oggi purtroppo non riescono a comprendere il femminile che parla , che si afferma, che invade i loro territori. C’è un vulnus che dà adito al fatto che le donne sono le uniche maggioranze che vivono in minoranza in politica , nei ruoli apicali etc.. Una maggiore presenza femminile  nelle Istituzioni  sono certa che apporterebbe valore aggiunto, perché noi donne possiamo essere protagoniste, avere autorevolezza e riconoscercelo a vicenda. Nell’ economia, Banca d’Italia ha affermato che l’oltre il 50% di donne che oggi in Italia non lavora da sola varrebbe 7 punti di Pil. Le donne manager si attestano al 15%   contro il 25 %  delle colleghe europee e guadagna un quarto in meno dei colleghi uomini. Siamo al minimo storico dal dopoguerra per natalità. Tutto ciò-  conclude la Lembo- deve far riflettere gli uomini ma soprattutto le donne che non possono più aspettare inermi.

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