Il prossimo 25 novembre, ricorrendo il 26.mo anniversario della costituzione dell’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente), viene celebrata in tutto il mondo, con svariate iniziative, una giornata dedicata all’ambiente e alla salute. L’ISDE è stata fondata nel 1990 dallo scienziato italiano Lorenzo Tomatis, al quale tutti quelli che hanno a cuore le sorti dell’ambiente in cui viviamo, devono riconoscenza per le sue importanti ricerche sulle ormai innegabili interazioni tra l’ambiente inquinato e la salute della collettività. L’ISDE è un organismo internazionale attivo da anni anche nella nostra regione, al quale possono aderire tutti, anche i non medici. Porta avanti iniziative volte ad eliminare, per quanto possibile, le criticità ambientali che determinano danni ormai accertati alla salute, soprattutto tramite l’aria, l’acqua e gli alimenti direttamente o indirettamente contaminati da un numero incontrollato di sostanze tossiche incautamente disperse nell’habitat in cui viviamo. (Habitat che abbiamo ereditato, da chi ci ha preceduto, in condizioni certamente migliori di come lo lasceremo a chi verrà dopo di noi). Traendo spunto dai dati forniti da una accreditata letteratura scientifica che ha rappresentato sempre il punto di riferimento di ogni sua iniziativa, l’ISDE intende ricordare che il 33% circa delle malattie pediatriche e il 23% di quelle dell’adulto sono evitabili perché correlate con un inquinamento ambientale che può essere evitato. Senza scendere ulteriormente nello specifico e senza ribadire considerazioni già esposte in tante iniziative formative e informative dalla nostra Associazione dirette alla comunità molisana, la Giornata dei Medici per l’Ambiente offre l’occasione, alla nostra sezione locale, di esprimere qualche doverosa considerazione su una delle piaghe ambientali più spinose della nostra realtà cittadina, annoso problema sotto gli occhi di tutti, mai affrontato con la dovuta determinazione e concretezza dalle amministrazioni comunali che si sono avvicendate in questi ultimi anni a palazzo S. Giorgio.
La raccolta differenziata dei rifiuti urbani alla quale ci si riferisce, per anni è rimasta infatti sempre un qualcosa che “si farà”, casomai promettendola, in rigoroso politichese, “entro tempi brevi”, finora mai arrivati, visto come sono andate le cose. Fin dal 2011 l’ISDE ha sempre sostenuto, in dibattiti organizzati con i decisori politici comunali presso TV locali e presso l’Ordine dei Medici della provincia di Campobasso, che una gestione dei rifiuti urbani così come è stata impropriamente attuata, rappresenta una fonte molto precisa di inquinamento dell’ambiente cui si aggiunge una miope dispersione e perdita, di prezioso materiale riciclabile e riutilizzabile. Noi medici per l’ambiente, anche nel rispetto del nostro Codice Deontologico che prevede, nello specifico, un impegno verso queste problematiche proprio per la tutela della salute del cittadino, siamo fortemente preoccupati per le conseguenze di questa cronica distrazione di chi avrebbe dovuto dare priorità assoluta a problemi come questo.
E’ in gioco, infatti, il prezioso bene della salute …. Alla prevedibile preoccupazione, si aggiungono anche una serie di perplessità derivanti dalla constatazione che forse si è voluto “dimenticare” che esiste una legge dello stato italiano, la 205/2010 che, in attuazione della Direttiva Europea n.ro 98/2008, sancisce con chiarezza che per i rifiuti urbani vanno utilizzati in prima battuta i sistemi di recupero, riciclo e riutilizzo degli stessi che non vanno invece sfruttati in via prioritaria per produrre energia o accumulati in discarica come si è sempre fatto. E proprio in questi giorni apprendiamo dai TG e dalle testate giornalistiche locali che il comune del capoluogo regionale, tramite la SEA, avrebbe approntato, dopo tanti rinvii, un piano di raccolta differenziata con ipotizzata partenza in misura ridotta da dicembre pv (se approvato dal consiglio comunale in una seduta monotematica). Sembra che si sia mosso qualcosa dopo anni di riprovevole lunga gestazione del problema durante i quali sono stati prodotti, dalla nostra città-ex giardino, un incredibile numero di tonnellate di rifiuti non correttamente differenziati. (Attualmente siamo inchiodati ad una raccolta differenziata pari al 13%!).
Per la precisione, calcolando gli ultimi anni (ad essere buonisti dal 2011, anno in cui l’ISDE del capoluogo ha sollevato ufficialmente ed energicamente la questione) e tenendo conto che ogni cittadino molisano produce circa 423 kg di rifiuti l’anno, il computo è presto fatto: sono circa centomila le tonnellate di “monnezza” (contenenti anche materiale riutilizzabile) prodotti negli ultimi 5 anni dai 50 mila abitanti del capoluogo e sfuggite alla pratica virtuosa di una corretta raccolta differenziata. Certamente non è stata una “cura ricostituente” per il nostro ambiente e per la salute dei cittadini, non avendo essi mai smesso di respirare, di mangiare e di bere …..E allora? Beh, speriamo si volti finalmente pagina e che, per arrivare alla raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta”, non si debbano aspettare altri tempi biblici. La raccolta “porta a porta” che si effettua da tempo in realtà più civili, rappresenta (giova ricordarlo) la modalità più efficace e concreta per affrontare il problema. E’ quanto i cittadini attenti (e soprattutto i medici che pensano alla salute della collettività) chiedono con forza a chi ha scelto di rappresentarli e di gestire la cosa pubblica. L’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) continuerà a vigilare anche sulla evoluzione di questo problema, ribadendo altresì la propria disponibilità a collaborare, come sempre, in tutte quelle iniziative volte a tutelare il supremo bene della salute individuale e collettiva.
Per l’ISDE della provincia di Campobasso
Il Presidente dott. Gennaro Barone