Dopo anni di lavoro, finalmente un aiuto concreto all’economia, all’occupazione, allo sviluppo della città capoluogo.
Quella della zona franca urbana di Campobasso è stata una storia lunga e difficile, iniziata molti anni fa grazie all’intuizione e alla determinazione dell’Associazione Nazionale Comuni italiani.
Insieme a tanti altri amici e colleghi Sindaci, anche quando non ci credeva più nessuno, come Anci ci siamo battuti affinché la misura si concretizzasse a livello nazionale e potesse diventare un’opportunità anche per Campobasso, ad un certo punto uscita fuori dai radar delle zone franche urbane.
Il risultato presentato a Palazzo San Giorgio, 5 milioni e 700mila euro di defiscalizzazione in favore di circa 300 imprese campobassane, rende merito del lavoro svolto, ma soprattutto delle ricadute economiche ed occupazionali attese a breve.
E vantaggi ancora maggiori potranno arrivare dalla Zona Economica Speciale del Basso Molise, per la quale, sempre come Anci, abbiamo profuso il massimo impegno negli anni passati, per giungere ormai alla sua conclusione, per la quale continueremo a lavorare anche dal Consiglio Regionale del Molise.
La Zes è uno strumento completamente diverso da quello delle zone franche urbane, che si rivolge alle piccole e piccolissime imprese, per rivitalizzare parti del tessuto urbano. La Zona Economica Speciale, invece, prevede un’area a detassazione totale, capace di intercettare investimenti importanti e significativi, da parte di imprese medio/grandi.
Per evitare ritardi da parte della Regione Molise, come gruppo del Partito Democratico, a breve presenteremo una mozione per condividere le scelte del processo di attuazione del decreto, concertare con i Comuni interessati la sua perimetrazione e procedere senza indugio verso il taglio di questo nuovo, importante traguardo per tutta la nostra Regione.
Micaela Fanelli