Una proposta di legge per un Molise solidale, sensibile e responsabile nei fatti e con i servizi adeguati al sostegno delle necessità sociali di tutti i cittadini, in particolare i più deboli: sì dell’Esecutivo regionale al testo presentato dal governatore, Paolo di Laura Frattura, e dal vicepresidente della giunta, Michele Petraroia.Un disegno di legge articolato, avvertito come indispensabile servizio per una società che muta aprendosi a nuove culture e teso, per questo, a garantire tutti i diritti di cittadinanza sociale, qualità della vita, autonomia individuale, pari opportunità, non discriminazione, coesione sociale, costruzione di comunità solidali, eliminazione e riduzione delle condizioni di disagio e esclusione.
Alto valore di sussidiarietà e università nel testo di riordino del welfare regionale integrato degli interventi e dei servizi sociali.“Di fronte agli evidenti cambiamenti sociodemografici registrati nel nostro Molise – spiega il presidente Frattura –, riscriviamo l’assetto e le regole del nostro sistema di welfare in maniera tale da confortare nella più giusta maniera esigenze e necessità vissute dai nostri cittadini. Con il vicepresidente Petraroia abbiamo definito lo strumento di legge che, oltre alla sua principale accezione anche morale, contempla un’operazione di razionalizzazione di tutta la rete. È alle risorse umane – puntualizza il governatore –, che poniamo la dovuta attenzione, convinti che la valorizzazione del loro apporto sia indispensabile per qualificare l’offerta che vogliamo assicurare a tutti i molisani”.Scopo della legge di riordino, infatti, è il consolidamento di un modello organizzativo in grado di avvalersi al meglio di tutte le opportunità disponibili attraverso una più puntuale ed efficace valorizzazione delle risorse umane, organizzative e strutturali.“Rispondiamo così – prosegue Frattura –, al continuo decremento dei trasferimenti statali per il finanziamento dei servizi sociali e sociosanitari in corso negli ultimi anni, prevedendo, noi, uno stanziamento annuale, stabile e definito, a valere sul bilancio regionale. Mettiamo in campo risorse certe per superare le criticità emerse in questi anni passati”.La Regione, pertanto, definisce i livelli essenziali e omogenei, garantendone l’esigibilità, e prevede la presa in carico integrata complessiva della persona, nonché la formalizzazione, nel caso di presenza di bisogni complessi, di piani di assistenza individuali.“Riaffermiamo – fa notare ancora il presidente della Regione –, la necessità della gestione associata dei Comuni per l’esercizio degli interventi e dei servizi sociali, individuando l’ambito territoriale sociale, unitamente al distretto sociosanitario, quale modello ottimale per la gestione del welfare, anche al fine di agevolare la migliore integrazione con i servizi sanitari. La rete, che costruiremo attraverso il Piano sociale regionale triennale e i conseguenti piani sociali di zona, vedrà la partecipazione e il ruolo attivo di tutti gli attori pubblici e privati del sociali presenti sul nostro territorio, cittadini, aggregazioni, cooperative, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, patronati e forze sociali. Tutti insieme – sottolinea Frattura –, lavoreremo a tutte le fasi di preparazione, programmazione, progettazione e verifica, valutazione e controllo necessari”.La proposta di riordino del welfare regionale, che dà valore e importanza alla centralità della famiglia, prevede l’istituzione della Consulta regionale delle politiche sociali, con la presenza dei Comitati dei sindaci, delle Province, dell’Asrem, dell’Anci, degli organismi sindacali e sociali e del Terzo settore. Sarà costituito, inoltre, un sistema informativo sociosanitario per una più efficace programmazione, gestione e valutazione delle politiche sociali realizzate sul territorio.“Con il nuovo modello delineato assieme al vicepresidente Petraroia – conclude il governatore Paolo di Laura Frattura –, ci avviamo a costruire un sistema sociale a servizio della persona. Un welfare quanto più condiviso e partecipato, attento e capace di rispondere alle mutate esigenze sociali e demografiche del nostro Molise”.