La Consigliera di Parità della Provincia di Campobasso e Autorità per i diritti e le pari opportunità della Regione Molise Giuditta Lembo alla luce dell’ennesimo atto di violenza contro una donna, avvenuto questa volta a Campobasso, chiede alla Regione Molise di valutare la possibilità di costituirsi parte civile così come previsto dalla Legge regionale n.15 del 2013 contro la violenza di genere che all’art.11 comma 1 così recita: “La Regione ha facoltà di costituirsi parte civile in tutti i processi celebrati nel suo territorio aventi ad oggetto reati che presuppongono l’esercizio di condotte violente, anche di carattere morale, ai danni delle donne e dei minori di età”.
È fondamentale” – spiega Giuditta Lembo – che le Istituzioni, accertata la veridicità dei fatti, affianchino le vittime alfine di infondere nelle stesse il coraggio necessario per affrontare un lungo percorso dopo la denuncia, spesso pervaso da solitudine e sconforto. Anche il Comune di Campobasso può considerare questa possibilità, così come le Associazioni femminili e i Centri antiviolenza, perché solo facendo fronte comune riusciamo a dare una risposta concreta e decisa contro questo grave fenomeno. Condivido – prosegue Giuditta Lembo – l’idea della Consigliera regionale Paola Matteo di legiferare in maniera più incisiva e organica, al fine di riuscire anche in Molise ad assicurare alle vittime di discriminazioni l’esercizio pieno dei propri diritti. Inoltre investire nella prevenzione ed informazione sono altri due aspetti molto importanti e ineludibili.
Per quanto concerne la formazione siamo tra le Regioni virtuose che hanno realizzato due corsi di formazione frutto della Convenzione sottoscritta tra l’Ufficio di parità da me rappresentato e il “Centro di documentazione, ricerca e iniziative sulle culture di genere” presso l’Unimol, che rappresentano un intervento concreto che va nella direzione di specializzare gli stakeholder su come intervenire adeguatamente nei confronti delle presunte vittime.
Altro impegno che da sempre ho voluto portare avanti – continua la Lembo – ritenendolo un tassello fondamentale e che a tutt’oggi auspico venga nell’immediato attuato dalla Regione, è l’attivazione della task force multidisciplinare presso i Pronto soccorso e un monitoraggio dei dati relativi al fenomeno e ai casi trattati al fine di poter comprendere se le risorse destinate alla tutela delle vittime sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi e le finalità della normativa vigente. L’impegno comune di ognuno di noi, sia in quanto Istituzioni che cittadini e cittadine, è necessario, perché la violenza e ogni forma di discriminazione non sono un fatto privato ma riguardano l’intera società.