Nell’ambito dell’emergenza Covid, con il Decreto Rilancio, il Governo ha garantito al Molise risorse da utilizzare sulla rete ospedaliera e sul personale. Per il primo ambito sono previsti 7 milioni di euro da destinare anche a 14 posti di terapia intensiva in più, mentre per il personale sono in programma 2,2 milioni di euro tra incentivi e ulteriori assunzioni. In pratica Governo e Ministero, tramite il Commissario straordinario per l’emergenza Arcuri e la Protezione civile, garantiscono risorse per rendere strutturali gli interventi effettuati negli ospedali durante l’emergenza e farli essere compatibili con i servizi ordinari in modo da proteggere operatori e cittadini dal contagio e farsi trovare pronti in caso di ritorno del virus.
Entro il 17 giugno prossimo, il governatore del Molise dovrà presentare al Ministero della Salute un programma operativo della rete ospedaliera Covid, un piano completo che abbracci l’intera regione. Ora, quindi, la priorità deve essere una: superare la promiscuità tra pazienti Covid e non Covid all’interno dell’ospedale Cardarelli. Questo perché la struttura di Campobasso è hub regionale, è l’unica a gestire le urgenze con una Rianimazione per qualsiasi patologia ed è un punto di riferimento per tutte le patologie, un unicum in Italia.
In questo contesto la possibilità di utilizzare il Vietri per trattare i pazienti Covid è una possibilità che va colta con intelligenza e lungimiranza, una possibilità importante per la quale le circolari ministeriali danno varie prospettive. In questo senso ritengo che se davvero vogliamo dare a Larino una prospettiva che vada oltre l’emergenza, pur rimanendo nell’ambito del contrasto al Covid, dobbiamo ancorare il Vietri alla medicina del territorio, alla prevenzione del virus, alle dimissioni protette di quanti hanno sofferto ma non possono ancora tornare nelle proprie abitazioni, e alla riabilitazione. Quest’ultimo aspetto, in particolare, renderebbe il Vietri un polo d’eccellenza unico in Italia. Accanto a queste funzioni, l’utilizzo della camera iperbarica sarebbe il fiore all’occhiello a garanzia di un servizio al cittadino concreto e completo.
Le indicazioni dei tecnici del Ministero della Salute sono chiare: le terapie intensive vanno realizzate o rafforzate solo dove sono già presenti, in modo da evitare le ‘cattedrali nel deserto’ che nelle ultime settimane abbiamo visto in altre parti d’Italia. Al Vietri, dal punto di vista tecnico, è già possibile realizzare posti di terapia intensiva. Su questo punto ora attendiamo le valutazioni che faranno il commissario Giustini, il Ministero della Salute e attendiamo la proposta del governatore Toma che ha una valenza politica, tecnica ed economica. Economica, perché se il Vietri centro Covid rientrerà nel Piano proposto dal Governatore, per rimodularlo sarà possibile utilizzare i fondi del governo nazionale, altrimenti dovrà essere il sistema sanitario regionale a farsene carico e non è un dettaInsomma sosteniamo la scelta del Vietri ma in un’ottica ampia, per rendere la struttura strategica, una eccellenza in ambito Covid.
Da settimane sono in contatto costante sia con la struttura commissariale sia con il Ministero per trovare le migliori situazioni possibili fermo restando che la proposta complessiva e decisiva sarà quella del governatore. Anche con le scelte che saranno fatte sul Vietri, il Molise ha la possibilità di riassestare l’intero sistema sanitario. La nostra regione deve saper cogliere questa occasione.
Vietri centro Covid/ Federico: scelta da cogliere con intelligenza e lungimiranza. Può diventare una eccellenza
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