Si è tenuto il Tavolo tecnico sulla vertenza GAM presso il Ministero dello Sviluppo Economico, con la presenza di Francesco Berti, direttore generale di Amadori.
” Sono stato completamente stordito dalle parole ascoltate- dice Antonio Federico, presente al Tavolo -, il dottor Berti ha affermato che dei 240 lavoratori ex GAM solo in 32 hanno risposto alla chiamata per le candidature per una posizione lavorativa presso l’incubatoio riattivato a gennaio a Bojano (30 unità che potrebbero diventare 60); poi ha dichiarato che il gruppo Amadori non ha più intenzione di investire nella filiera avicola molisana perché il bando del Tribunale di Campobasso è risultato tardivo, al di sopra delle loro possibilità di investimento e con caratteristiche tali da far mancare i requisiti previsti negli accordi sottoscritti tra le parti. Agricola Vicentina annuncia così di voler andar via, gettando nello sconforto tutti i presenti.
Seguo la vicenda GAM – continua il parlamentare molisano Antonio Federico – da ormai 8 anni e di momenti difficili ne ho visti tanti, ma a situazioni così estreme davvero non ho mai assistito. Gli accordi sottoscritti presso il MISE nel febbraio 2017 con la Giunta Frattura, tra mille dubbi, cadono miseramente oggi con la Giunta Toma. Oggi non ha però senso parlare di responsabilità politiche, piuttosto invito tutti ad una bella azione corale di responsabilità.
Innanzitutto c’è da mettere in sicurezza il reddito di tante lavoratrici e lavoratori a cui il 4 maggio scadrà la cassa integrazione e proprio oggi il Ministro Di Maio ha firmato il decreto di assegnazione delle risorse per gli ammortizzatori sociali in area di crisi complessa, tra cui il Molise. Non tutto è perduto da questo punto di vista, ma c’è bisogno di serietà. Oggi più che mai bisogna crederci.
Non so se Agricola Vicentina abbia ormai chiuso ad ogni possibilità, ma credo che ora la Regione debba caricarsi la responsabilità di accompagnare ad una risoluzione positiva la questione, come previsto tra l’altro nell’accordo del 2017.
Il contratto di sviluppo è stato approvato, così come già concordato è il cofinanziamento; Agricola Vicentina ha inoltre già investito oltre 8 milioni di euro tra acquisto Lotto 1 e avvio dell’incubatoio.
I lavoratori devono però oggi aderire con maggiore decisione – conclude Federico- agli accordi che loro stessi hanno sottoscritto poco più di due anni fa, perché ne va del potere contrattuale che si potrà esprimere ai prossimi tavoli istituzionali nei confronti dell’azienda. Voglio credere che non sia ancora stata messa la parola “fine” alla nostra filiera avicola.