Gli accordi di confine rendono praticabile una politica sanitaria che va a colmare quel vuoto disastroso in termini di programmazione causato da una gestione dissennata delle risorse, tanto da provocare un commissariamento decennale. Desta stupore che su questo argomento l’ex governatore e ora candidato senatore di centrodestra Michele Iorio continui a intervenire, quando farebbe bene solo a stare in silenzio. Per questo, evitando che torni assieme ai suoi alleati a fare danni, è bene ricacciare indietro le sue ambizioni il prossimo 4 marzo. La speranza per tutto l’Alto Molise di avere un polo ospedaliero funzionale ruota attorno alla possibilità che l’Abruzzo compartecipi alle spese di gestione dell’ospedale di Agnone San Francesco Caracciolo. I 3 milioni che gli accordi di confine fanno arrivare nelle casse molisane permetteranno di garantire servizi quali Pronto soccorso, Laboratorio analisi, Radiologia, Dialisi e attività di Counseling. Mettere in rete servizi e offerta sanitaria per popolazioni che vivono a stretto contatto di gomito non vuol dire svendere, ma rendere la politica sanitaria efficace e sostenibile, non come fatto quando Iorio era alla presidenza della Giunta regionale. Evidentemente, l’ex Governatore ha la memoria assai corta. Il centrodestra che ha provocato debiti e deficit enormi nella sanità non ha imparato nulla e vorrebbe tornare a completare l’opera di distruzione dell’autonomia politica e amministrativa del Molise. Dieci anni di commissariamento sono stati il frutto di questa politica scellerata di clientelismo. Solo al San Francesco Caracciolo la dissennatezza politica e amministrativa di quella coalizione portarono alla chiusura del Punto Nascita di Agnone, oltre a quello di Larino, la declassazione da ospedale di Montagna a presidio ordinario, senza prevedere alcuna riorganizzazione. Sulla questione di Emodinamica all’ospedale di Termoli concordo con la posizione espressa dal Comitato San Timoteo, poiché questo accordo è necessario e utile a garantire la sicurezza di una vera ed efficace urgenza cardiologica e cerebro-vascolare, ma senza dimenticare l’altra necessità, quella di creare una rete ospedaliera costiera integrata che preveda un potenziamento del nosocomio termolese nelle sue peculiarità migliori. Una battaglia che sosterrò anche in Parlamento.
Laura Venittelli
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