Ampliare la platea dei beneficiari del vaccino nell’ambito della categoria “personale scolastico e universitario, docente e non docente”, includendo autisti scuolabus, accompagnatori e personale addetto alle mense interne. È questa la proposta avanzata dal Sindaco di Petrella Tifernina, Alessandro Amoroso, direttamente al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e al Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo. La proposta ha trovato immediato accoglimento fra molti sindaci molisani e in 102 hanno scelto di sottoscrivere il documento.
«Trovo questa una scelta illogica, a tratti paradossale – ha affermato Alessandro Amoroso – Escludere queste categorie di lavoratori del comparto scuola dal piano vaccinale è un vero e proprio controsenso. Sono lavoratori che trascorrono molto tempo con gli studenti e con essi condividono spazi spesso ridotti, come ad esempio quelli dei mezzi di trasporto; inoltre, com’è noto, i bambini al di sotto dei sei anni e i disabili non hanno l’obbligo di indossare la mascherina il che, evidentemente, rappresenta un aumento di rischio per queste categorie professionali».
Una criticità evidenziata anche a livello nazionale, infatti risultano molte le istanze pervenute agli organi decisori da parte di amministratori locali o rappresentanze sindacali; il nodo da sciogliere sembrerebbe legato a ragioni burocratiche poiché gli autisti degli scuolabus, come anche gli accompagnatori o gli addetti mensa, sono figure professionali inquadrate in modo non univoco. «Spesso non rientrano fra gli “operatori scolastici” – spiega il Sindaco di Petrella Tifernina – perché questi servizi sono affidati a soggetti terzi, esterni all’ente; ciò capita frequentemente soprattutto nei piccoli Comuni ma non può assolutamente rappresentare una giustificazione valida alla loro esclusione».
L’invito, quindi, è quello di superare ogni impedimento di forma e ragionare in termini di sostanza: «Gli addetti alle mense interne – purché operativi in modo esclusivo e stabile – gli autisti degli scuolabus e gli accompagnatori rientrano a pieno titolo nella categoria degli operatori scolastici, anche se sulla carta hanno un contratto di lavoro che li qualifica diversamente. Ciò che conta è il ruolo operativo che svolgono a servizio della scuola e degli studenti, sono fisicamente presenti e non è giusto farli fuori senza una valida ragione».