Sul diritto allo studio, e nella fattispecie sull’insufficienza di fondi per l’erogazione di borse agli studenti universitari del Molise, urge un’operazione verità.
Ci risulta, infatti, che nell’ultimo anno e mezzo di pandemia il fondo a disposizione dell’Ente regionale sul diritto allo studio universitario abbia subito una drastica riduzione.
Alla base di questa situazione ci sarebbero i mancati versamenti della tassa regionale per il diritto allo studio che, negli ultimi due anni, l’Unimol avrebbe dovuto versare all’Esu. Inoltre, a complicare le cose è stato il ritardo con cui è arrivata la nomina del presidente dell’Ente che, di fatto, ha impedito la riprogrammazione dei fondi a disposizione, in particolare per le somme residue delle precedenti annualità e quindi non messe a bando per il 2020-2021.
Il risultato è stato che 678 studenti idonei, su 1515 totali, non hanno potuto beneficiare della borsa di studio, come tra l’altro prevede la legge.
Ma non è tutto, perché sul mancato trasferimento delle tasse universitarie all’Esu, l’Università del Molise pretenderebbe dalla Regione di compensare con fondi destinati ad altri progetti.
Se ciò dovesse trovare conferma sarebbe vergognoso soprattutto nei confronti di studenti meritevoli che in un periodo come quello attuale non possono più attendere l’assegnazione delle borse di studio, indispensabili per proseguire l’attività universitaria.
A questo punto riteniamo doveroso fare piena luce sulla vicenda che evidenzia il totale immobilismo del delegato regionale, Roberto Di Baggio.
Abbiamo presentato un ordine del giorno in Consiglio regionale: chiediamo al presidente della IV Commissione, che è competente in materia, di avviare una indagine conoscitiva al fine di capire le eventuali responsabilità della mancata assegnazione e, al tempo stesso, di risolvere la problematica.
Questa la nota stampa dei Consiglieri regionali del M5S