Non esiste alcuna ragione plausibile, né politica né tanto meno tecnica, allo smantellamento del Compartimento Anas del Molise e siamo felici che il Consiglio regionale abbia raccolto e fatta propria la proposta avanzata questa mattina dal Gruppo consiliare del Partito Democratico, presente anche al picchetto dei lavoratori in via Genova.
Stamattina, abbiamo incontrato e ascoltato i lavoratori Anas della regione, che si stanno battendo contro il disegno di riorganizzazione territoriale avanzata dai vertici aziendali lo scorso 18 aprile e la conseguente soppressione della struttura compartimentale del Molise a cui bisogna dire un netto e deciso NO!
Per questo, abbiamo sottoposto all’attenzione dell’intero Consiglio le loro ragioni, riversate in un appello congiunto indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e ai membri del Consiglio di Amministrazione dell’ente nazionale per le strade, che si aggiunge e supporta quello del Governatore Toma inviato alla Direzione generale Anas.
Un taglio illogico e senza alcuna giustificazione ammissibile, che prevede l’istituzione di 16 strutture territoriali dei Compartimenti, fatta eccezione per il Molise e il Friuli Venezia Giulia (mentre per la Valle d’Aosta, che ha adottato una specifica e contraria delibera di Giunta regionale, il sottosegretario della Lega Edoardo Rixi ha già assicurato lo stralcio), stante tutte le ben note criticità della rete stradale regionale, il dissesto idrogeologico, le centinaia di ponti, gallerie e infrastrutture complesse presenti lungo i 663,79 chilometri regionali che difficilmente potranno essere efficacemente gestiti a distanza.
E, come chiesto in aula, sul punto aspettiamo di vedere quale sarà l’azione dell’Assessore della Lega Mazzuto, che deve farsi carico, insieme ai parlamentari 5stelle, di ottenere dal Governo le stesse condizioni assicurate alla Valle d’Aosta, in attesa di investire direttamente della questione i due vicepremier Salvini e Di Maio, attesi nei prossimi giorni a Campobasso.
E vale, in questo caso, il paragone con le altre regioni, che mette in evidenza una palese penalizzazione nei confronti del Molise, atteso che la Valle d’Aosta gestisce 143,61 chilometri, Friuli Venezia Giulia 199,02 chilometri, il Piemonte 696,48 chilometri (solo 32,7 chilometri in più rispetto al Molise) e la Liguria 644,57 chilometri (addirittura con circa 20,00 chilometri in meno rispetto al Molise) e nonostante questo, non hanno subito l’accorpamento mantenendo l’autonomia funzionale territoriali.
Inoltre, come evidenziato dai sindacati FIT CISL, UILPA ANAS, UGL VIAB E LOG, SNALA CISAL, l’accorpamento con altre realtà territoriali comporterebbe la perdita gestionale, amministrativa ed economica, oltre alla struttura progettazione lavori, che ha pagato lo scotto del blocco delle progettazioni già con l’attuale riassetto territoriale del gennaio 2017, in particolare per le seguenti opera strategiche: – variante all’abitato di Venafro con direttrice casello
autostradale San Vittore; – variante SS 645 in corrispondenza della frana di Pietracatella; – miglioramento della SS 87- Casacalenda, Larino; – completamento della SS 86 Istonia; LOTTO 0.
E giova, altresì, ricordare come la Regione Molise sia stata già fortemente danneggiata dalle delocalizzazioni di importanti società quali Enel, Telecom, Ferrovie dello Stato e Poste.
Come Partito Democratico, ringraziamo dunque tutti i colleghi consiglieri che hanno firmato l’appello al Premier Conte, al Ministro Toninelli e al Consiglio di amministrazione dell’Anas, al fine di evitare di penalizzare ulteriormente il tessuto infrastrutturale, economico e sociale della Regione Molise. ( Micaela Fanelli)