Nell’aderire all’appello lanciato nella nostra regione dall’ARCI ed altri soggetti contro il “decreto Salvini”, il PRC del Molise sottolinea il significato politico dell’ampio movimento avviato dalla decisione dei sindaci di Palermo e di Napoli di disubbidire ad esso e, per quanto di loro competenza, disapplicarlo.
La loro iniziativa, – afferma Arcolesse in una nota stampa- che va sostenuta e generalizzata, è sorretta dalla consapevolezza che l’azione delle istituzioni debba in primis ispirarsi ai valori e ai principi della Costituzione, che appaiono ampiamente e oltraggiosamente violati dalle norme contenute nel “decreto”.
All’iniziativa dei sindaci si affianca quella di numerose Regioni, che si avviano a sollevare presso lo Stato la questione di incostituzionalità del decreto. E’ la sollevazione di una rete di istituzioni che si oppongono alla ferocia reazionaria delle misure del governo (ferocia che sta dando prova di tutta la sua disumana follia nella vicenda dei 49 migranti tenuti in ostaggio, in condizioni estreme, nelle acque di Malta) e che va sostenuta da un’ampia mobilitazione di massa.
Il PRC del Molise, mentre si appella ai sindaci dalla regione perché disubbidiscano al “decreto disumano e criminogeno” e lo disapplichino, e alla Regione Molise perché si attivi anch’essa nel porre la questione di incostituzionalità e garantisca con risorse proprie la continuazione delle esperienze virtuose degli SPRAR, si appella alle associazioni di volontariato laiche e cattoliche, ai sindacati, a tutte le sensibilità perché sia vita in regione a sostegno dei migranti e dei loro diritti.