E se fosse questa la strada?
Il vero problema del Molise e’ quello demografico.
In un periodo storico in cui l’offerta dei servizi pubblici ( sanità, scuola, presidi delle forze dell’ordine, uffici decentrati dello Stato ) e’ tarata sul numero degli abitanti, essere pochi rappresenta un handicap insormontabile.
Lo sappiamo bene noi molisani , vittime del Decreto Balduzzi in sanità e della “ razionalizzazione” in tutti gli altri settori.
Il Molise, con una superficie simile a quella della Basilicata, ha la metà degli abitanti.
Allora cosa fare?
A meno di improbabili “ boom “ delle nascite, l’unica soluzione resta quella di spostare parte della popolazione in regioni a basso tasso demografico.
L’idea è nata in Spagna e Portogallo, dove lo Stato ha individuato alcune regioni per sperimentare la cd. “no tax area”, vale a dire territori in cui determinate fasce di cittadini fruiscono di favorevoli regimi fiscali.
Come target sono stati individuati i pensionati, ai quali viene corrisposta la pensione senza trattenute, al lordo.
Questa misura ha avuto come effetto immediato il trasferimento in quelle regioni di migliaia di persone, che hanno portato ad un incremento del numero dei residenti con un aumento della ricchezza e del PIL di quei territori.
In Italia il Molise ha tutte le qualità per chiedere allo Stato un simile trattamento.
Una piccola regione scarsamente abitata, con gravi problemi economici e scarsa propensione per insediamenti industriali, con un paesaggio e un clima invidiabile, con beni culturali, storici e architettonici di assoluto rilievo, con un patrimonio edilizio nei piccoli paesi inutilizzato e già pronto per essere venduto o affittato, con abitazioni rurali abbandonate.
Ecco, il Molise potrebbe scegliere questa strada per uno sviluppo compatibile, che porterebbe risorse, benessere ed opportunità anche per i giovani.
Insomma, il Molise come regione a statuto speciale sotto l’aspetto fiscale.
Pensiamoci.
Dr. Sen. Ulisse di Giacomo