(Adnkronos) – La Commissione europea risponde alla protesta dei trattori che sta coinvolgendo gli agricoltori di tutta Europa in lotta contro gli aumenti di costi di produzione legati anche alle nuove imposizioni Ue per il Green Deal e annuncia che si appresta a ritirare la proposta di regolamento Sur (Sustainable Use Regulation), mirata a promuovere l'uso sostenibile dei pesticidi in agricoltura, divenuta motivo di "polarizzazione" politica. "Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della terra – afferma la presidente dell'esecutivo Ue Ursula von der Leyen, parlando alla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo – potranno investire nel futuro. E solo se realizziamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori saranno in grado di continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Dovremmo riporre più fiducia in loro. Per esempio: la Commissione ha proposto Sur, con il nobile obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti chimici per le piante". "Ma la proposta Sur – continua – è diventata un simbolo della polarizzazione. È stato respinto dal Parlamento Europeo. Non si registrano più progressi nemmeno in seno al Consiglio. Ecco perché proporrò al collegio di ritirare questa proposta. Ma ovviamente il tema resta. E, per andare avanti, servono più dialogo e un approccio diverso. Su questa base, la Commissione potrebbe avanzare una nuova proposta, con un coinvolgimento molto più maturo delle parti interessate". Gli agricoltori europei meritano di essere "ascoltati", aggiunge von der Leyen, ma sanno anche che l'agricoltura deve "passare a un modo di produzione più sostenibile". "Mentre era in corso il Consiglio Europeo – afferma – gli agricoltori di tutta Europa scendevano in piazza. Molti di loro si sentono messi all’angolo. Gli agricoltori sono i primi a sentire gli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto i raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori avvertono l’impatto della guerra russa. Inflazione, aumento del costo dell’energia e dei fertilizzanti. Tuttavia, lavorano duramente ogni giorno per produrre cibo di qualità, che noi mangiamo". "Per questo dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto. È vero: i problemi si sono intensificati negli ultimi anni. I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro come agricoltori. Ma sanno anche che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, affinché le loro aziende agricole rimangano redditizie negli anni a venire", afferma. "Forse" la Commissione Europea non è stata abbastanza "convincente" nel persuadere gli agricoltori che le misure "pro natura" del Green Deal convengono anche a loro, ammette von der Leyen. La presidente parla oggi di un approccio "bottom-up" e basato sugli "incentivi" per promuovere gli obiettivi del Green Deal in campo agricolo (il piano si è caratterizzato fin dall'inizio per un approccio top-down, imposto dall'alto). Oltre ai fondi della Pac, afferma von der Leyen, in agricoltura "anche le risorse naturali in buona forma sono fondamentali per mantenere rendimenti elevati. In particolare, il terreno fertile è sempre stato la spina dorsale del sostentamento di un agricoltore. Ma oggi in Europa dal 60 al 70% dei suoli versa in cattive condizioni. Possiamo invertire queste tendenze. E molti agricoltori stanno facendo proprio questo. Ma dobbiamo fare di più. Una protezione efficace della natura deve offrire incentivi generosi per intervenire". "Gli agricoltori – continua – hanno bisogno di qualcosa che valga la pena dal punto di vista economico, per adottare misure di miglioramento della natura. Forse non siamo stati convincenti con i nostri argomenti. Servono veri incentivi, che vadano oltre la semplice perdita di rendimento. I sussidi pubblici possono fornire questi incentivi. Insieme ad etichettature premium, ad esempio, in collaborazione con rivenditori e trasformatori. La conservazione della natura può avere successo solo se passa da un approccio bottom-up, dal basso verso l’alto, e basato sugli incentivi", conclude. Rivendica il successo della linea italiana il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. "La Commissione Ue recepisce le proposte dell’Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente", afferma. "È evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella. Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza – spiega il ministro – da Paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo l’effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l’opposto di quello dichiarato". "L’Italia ha proposto di lavorare, ed è stata all'avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci. Le politiche pragmatiche del nostro Governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta", conclude il ministro Lollobrigida. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trattori, von der Leyen: “Ascoltiamo agricoltori, ritiro regolamento Sur su pesticidi”
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