Come santifico la mia domenica? Al fianco dei lavoratori dei trasporti. Come lunedì con i lavoratori della Gam, due giorni fa con i precari delle nostre pubbliche amministrazioni e i lavoratori delle comunità montane, ieri fra quelli del commercio e dell’edilizia. Per condividerne le preoccupazioni e le istanze, per dar forza alla loro lotta, per rimettere al centro dell’attenzione il LAVORO e il diritto dei molisani ad una vita dignitosa.
Oggi come ogni domenica da qualche mese, c’è l’assemblea delle categorie sindacali del trasporto pubblico. Finalmente unite e sempre più forti in difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini molisani che meritato una mobilità degna della loro dimensione di cittadini.
Tra strade dissestate e impraticabili e servizi inadeguati, da noi, si nega un diritto ai cittadini: quello alla mobilità.
Non è più tollerabile che tanti lavoratori, dopo turni e pesante lavoro, viaggino su mezzi insicuri e su strade impraticabili mettendo a rischio la vita, peraltro ad un costo sempre più alto. Gli scolari e studenti non possono accettare ritardi abituali e un servizio carente. Molti di questi giovani molisani sono stati costretti a trasferirsi con le loro famiglie nelle regioni limitrofe, in particolare in Abruzzo, perché qui da noi non hanno mezzi pubblici per arrivare al lavoro o a scuola. Gli stessi lavoratori del settore non ne possono più di tirare avanti con stipendi pagati in ritardo, turni massacranti, proteste dell’utenza per disservizi dei quali loro, certamente, non hanno alcuna responsabilità.
La programmazione regionale deve guardare alle esigenze dei cittadini ed ai diritti dei lavoratori del comparto: non è sufficiente il reddito di residenza, tanto sbandierato, per ripopolare il Molise se poi si lasciano scappare via le giovani famiglie anche per la disperata carenza di servizi, non si possono lasciare i lavoratori dei trasporti in balia di aziende incapaci di fare un legittimo business e di erogare servizi rispettando i diritti dei loro dipendenti.
Il Molise deve cambiare verso e la politica deve prendere in mano un’idea forte e vera di sviluppo, smettendola con l’andazzo ricorrente di “decidere di non decidere”.
Domenica sarà una giornata, l’ennesima, di lotta, di protesta e di proposta. Vogliamo che sia anche una giornata di speranza, e non solo perché davvero ci aspettiamo l’impegno che l’assessore competente promette, ma perché solo puntando sul cambiamento e la discontinuità il Molise può sopravvivere e le sue genti avere i servizi, anche quelli del trasporto, di qualità e di civiltà.