Ad aprile 2018, quando mi sono tuffato nell’avventura della campagna elettorale per le regionali, ho passato giorni a riflettere su quale fosse una strategia applicabile per dare un contributo a risolvere il problema lavoro in Molise.
Inserimmo così nel mio programma elettorale, che offrii al candidato presidente, lo smart working. Immaginando che fosse una ricetta “magica” per creare nuovi posti di lavoro. Immaginavo la Regione che contattasse e mettesse in campo norme per incentivare le grandi aziende, anche multinazionali, ad usare il sistema del lavoro agile o a domicilio per ridurre le distanze e sfruttando la professionalità dei nostri giovani.
La formula passata sotto silenzio in Molise oggi acquista un enorme valore in tutta Italia come sistema di difesa dal possibile contagio.
L’invito al telelavoro diventa sempre più pressante.
In un momento in cui si pensa all’emergenza di una situazione sicuramente straordinaria, abbiamo il dovere di pensare anche a come trasformare una situazione di “disagio” in qualcosa di positivo.
Suggerisco dunque di inserire tra le cose urgenti da mettere in campo, anche una norma che potrebbe incentivare il sistema dello smart working e renderlo più conveniente per le imprese qui in Molise.
Perché quando usciremo da questa situazione i molisani, come sempre, sapranno riprendere in mano le redini del futuro e noi classe politica abbiamo il dovere di creare loro le condizioni per riprendere a correre.
Spero che questo diventi anche un pensiero della Giunta regionale per tradurre in fatti positivi le limitazioni di oggi.
Michele Iorio