Fino a qualche mese fa, tra le 29 aziende molisane, vi era la sola Atm Spa a rappresentare in negativo il panorama trasportistico regionale, almeno per quanto attiene il capitolo non irrilevante ed attinente la regolarità nel pagamento delle retribuzioni ai dipendenti (parliamo di due/tre retribuzioni arretrate per i più fortunati per arrivare alle sei/sette retribuzioni in meno per gli impiegati e, più in generale, per altri dipendenti più “sfortunati” – definiamoli così -).
Ed è proprio per tali motivi che le scriventi Segreterie Regionali hanno attivato nei confronti della stessa Atm Spa, le usuali procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalle normative vigenti e che costituiscono, come è noto, l’anticamera di un’azione di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
I PROBLEMI DI ATM E LE INACCETTABILI RICADUTE SUI LAVORATORI – La fase finale della procedura di conciliazione, tenutasi qualche giorno fa presso la Prefettura di Campobasso e che ha fatto registrare la presenza della stessa Regione Molise, si è infatti conclusa con esito negativo e non poteva essere altrimenti atteso che l’azienda, nonostante il pagamento puntuale e mensile della Regione (fenomeno alquanto raro nel panorama nazionale), continua a ritenere di vantare crediti per circa 500.000 € nei confronti della stessa Regione Molise, producendo inaccettabili ricadute verso gli incolpevoli dipendenti costretti, nella migliore delle ipotesi, ad adire per vie legali (decreti ingiuntivi e pignoramenti) per ottenere il dovuto.
L’IMPROVVISO “STATO INFLUENZALE” DELLE AZIENDE MOLISANE – Tuttavia l’aspetto più preoccupante, è che questo cattivo esempio o se vogliamo più sarcasticamente questo “stato influenzale stagionale”, rischia sempre più di diffondersi a macchia d’olio dal momento che sta colpendo ormai analogamente, gran parte delle aziende del tpl molisano. Paradossalmente stiamo parlando proprio di quelle quattro/cinque imprese molisane che vantano i numeri maggiori in ambito regionale, sia in termini di km effettuati, di numero dipendenti e di parco mezzi e che potrebbero almeno in teoria concorrere per l’assegnazione del bando di gara in altre regioni.
SERVIZI SCADENTI A FRONTE DI LAUTI COMPENSI – Invece proprio i lauti compensi ed il “giardinetto” sapientemente coltivato in loco, ha fatto sì che a nessuna di loro sia convenuto accrescere le capacità gestionali e le competenze per confrontarsi con analoghe aziende del settore. E le conseguenze per i cittadini e per le stesse Istituzioni molisane sono assai note e sotto gli occhi di tutti: a fronte di un servizio complessivamente scadente sotto tutti i punti di vista (efficienza, qualità dei mezzi, sicurezza, pulizia ecc. ecc.), il costo per ciascun residente pari a € 187,80, è in assoluto e di gran lunga il più alto tra le regioni italiane a statuto ordinario, addirittura il 71,52% in più della media nazionale.
ATM MA NON SOLO, SALTANO GLI STIPENDI ANCHE ALLA SATI, ALLA SEAC E ALLA GTM – A questo scenario avvilente che interessa prioritariamente il cittadino/utente, fanno da contraltare le pessime condizioni in cui versano i lavoratori dipendenti di queste imprese: alle difficoltà delle maestranze Atm Spa e alle quali abbiamo già fatto riferimento, si stanno ora aggiungendo analoghe situazioni di criticità anche per i dipendenti della SATI, della SEAC di Campobasso, e della GTM di Termoli, alle prese anche loro con inaccettabili ritardi per quanto concerne la regolarità nel pagamento degli stipendi.
Ritardi come detto insopportabili anche in relazione alle ingenti risorse pubbliche che le stesse imprese ricevono e ad un costo del lavoro che è tra i più bassi d’Italia anche perché nessuna di loro applica contratti cosiddetti integrativi. Eppure i costi di queste aziende, rispetto ai ricavi sono, di gran lunga, superiori a quelle di un’azienda di dimensioni maggiori. A questo punto, qualcosa non torna.
LE RITORSIONI VERSO CHI OSA LAMENTARSI – E per i lavoratori che osano lamentarsi o adire per vie legali, scattano le ritorsioni: licenziamenti per coloro che diventano inidonei alla guida, trasferimenti del personale dai servizi statali (più remunerativi) ai servizi regionali, trasferimenti punitivi verso località distanti dalle rispettive residenze, trasferimenti di personale amministrativo verso altre società di comodo con contestuale diminuzione di garanzie e tutele.
Insomma uno scenario davvero surreale che colloca il trasporto pubblico molisano Molise all’ultimo posto in Italia per efficienza, trasparenza e trattamento del personale dipendente.
SI PROCEDA CON LE GARE PER L’INDIVIDUAZIONE DI UN GESTORE UNICO – Per questo motivo ci siamo rivolti al riconfermato Assessore Regionale ai trasporti Vincenzo Niro ma anche allo stesso Governatore Donato Toma e alla sua Giunta e più in generale a tutti i Consiglieri Regionali in un disperato appello affinché la politica si convinca finalmente ad andare avanti celermente verso il bando per l’assegnazione dei servizi di trasporto ad un unico gestore. A nostro avviso questa soluzione se attuata nei tempi previsti e preannunciati in più di un’occasione dall’Assessore Niro, può rappresentare la panacea di tutti i mali e per i lavoratori del settore l’unica speranza e, se vogliamo, un calmante per le tante tensioni accumulate.
Nel frattempo e in attesa dell’auspicato gestore unico, chiediamo un deciso intervento verso le aziende, che non sia solo formale, ma anche sanzionatorio nei casi che si segnalassero.
(foto di repertorio)
FAISA CISAL (Pasquale Giglio)
FILT-CGIL (Franco Rolandi)
FIT-CISL (Antonio Vitagliano)
UILTRASPORTI (Carmine Mastropaolo)
UGL AUTOFERRO (Nicola Libertone)