«Siamo nel pieno dell’estate, a livello nazionale con una crisi di Governo in atto, a livello regionale con due elezioni provinciali imminenti. Come sapete sono refrattario alle lunghe liturgie politiche e non mi interessa praticarle, lascio dunque ai partiti queste incombenze. Di una cosa però sono certo: il Molise ha bisogno di unità.
Serve unità istituzionale da parte di chi in Parlamento rappresenta i nostri territori, per rafforzare le nostri posizioni e risolvere tavoli di crisi e problematiche a cui la nostra amministrazione regionale sta lavorando. Da questo punto di vista, sempre ragionando in termini istituzionali, il Presidente della Regione considera strategica l’interlocuzione con Deputati e Senatori molisani: insieme dobbiamo far sentire la nostra voce a Roma per risolvere, ad esempio: la questione ex lavoratori ITR, che necessita del definitivo varo di un apposito decreto; la riprogrammazione dei fondi comunitari e di sviluppo e coesione che passa necessariamente per gli organismi centrali; l’accordo di partenariato sui fondi comunitari che ha necessità di interlocutori stabili.
E così via, l’elenco è molto più lungo. Possiamo sviluppare anche un’accesa dialettica politica (la dialettica è il sale della democrazia), ma fuori Regione si va assieme, Governatore e delegazione parlamentare, senza corse in avanti per screditare chi sta arrivando con l’unico fine di difendere o reclamare i diritti dei molisani: non è una guerra fra chi ha vinto in Molise e chi (forse) ha vinto negli enti sovraordinati.
Da questo punto di vista la mia porta sarà sempre aperta e la mia disponibilità sempre totale.
Anche a livello di partiti – e qui parlo come capo della coalizione che ha vinto le elezioni regionali nel 2018 – c’è bisogno di unità: per le elezioni provinciali di Isernia e Campobasso il suffragio non è popolare, ma dei gruppi politici.
Ad Isernia sarebbe stato più opportuno avere un solo candidato e non scatenare un braccio di ferro nell’ambito del centrodestra, se non altro per dare una immagine granitica della coalizione agli osservatori politici. Alle provinciali campobassane è vitale andare coesi e non perdere un solo voto, considerato che il PD ha proposto una candidatura a Presidente della Provincia, sulla carta molto debole politicamente, ma che tale potrebbe non essere considerato il fumus di inciucio con i grillini.
Un’ultima notazione: le verifiche politiche non si fanno sui social, non si annunciano dal balcone mentre si “stendono i panni”, ma si fanno nelle riunioni di coalizione. Vorrei che ognuno di noi ricordasse la favola di Esopo “Al lupo al lupo!” ed il suo finale. Ed allora che settembre ci porti umiltà, consapevolezza di essere forti se uniti, una visione politica di lungo periodo costruita con i giusti passi nel breve volgere di una legislatura. Donato Toma come sempre c’è. Per fare le cose perbene».