Il contratto del Direttore Generale, in scadenza il prossimo 28 febbraio, non può essere rinnovato per evidenti e fallimentari motivi, conclamati prima nella relazione di valutazione e successivamente dai risultati dei LEA, ancora una volta espressi da un organo super partes, come il Ministero della Salute. Ma non dimentichiamo la gestione dell’emergenza covid, la pessima organizzazione del personale e dei concorsi e le molte altre carenze manifestate in questi anni, da ultimo nella gestione dei rapporti coi privati e in particolare con il Gemelli. L’inefficienza evidente tuttavia non può essere considerata del singolo, ma dell’intero staff. Chi fino ad oggi ha costituito la struttura commissariale nel suo complesso ha fallito e non può continuare a guidare la sanità regionale.
Per questo non può essere rinnovato Florenzano e nessuno del gruppo commissariale, neanche per un giorno e neanche per una soluzione ponte in vista del nuovo avviso pubblico per la ricerca di un nuovo direttore.
Per questo è giusto che all’attenzione del Consiglio dei Ministri ci sia la sostituzione di Papa e ci auguriamo che finalmente sia nominata uno specialista, molisano o non, ma competente e affidabile.
E per questo, Toma si dovrebbe dimettere da Commissario e non anelare a conferme di qualsiasi tipo, magari a compensazione di uscite di scena dalla porta della ricandidatura a Presidente che potrebbe non ottenere.
Partiamo dunque, col non rinnovare Florenzano a fine mese, ma proseguiamo con coerenza!
Un passaggio ulteriore sul punto.
Toma, che ha dimostrato totale inadeguatezza nella scelta dei vertici e nella gestione generale della sanità, al termine del suo mandato elettorale, non deve nominare un nuovo DG, lasciando la scelta al futuro Presidente della Regione.
Questo è il mio giudizio politico, oggi corroborato, ancor di più, dai dati ufficiali, tecnici, diffusi dalla Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, nel rapporto sul monitoraggio dei Lea, attraverso il nuovo sistema di garanzia.
Un altro risultato impietoso, messo nero su bianco dal Governo, che certifica non solo il fallimento di Donato Toma in qualità di Commissario straordinario, ma soprattutto del Direttore Generale dell’Asrem Oreste Florenzano, e che segue quello altrettanto poco edificante della relazione del Nucleo di Valutazione per la verifica delle attività del Direttore Generale Asrem, circa il raggiungimento degli obiettivi assegnati al vertice dell’Azienda Sanitaria.
La relazione ministeriale, infatti, certifica criticità per gli indicatori P02C – Copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per la 1° dose di vaccino contro morbillo, parotite, rosolia (MPR); P14C – Indicatore composito sugli stili di vita; P15C – Proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon retto.
Si segnalano, inoltre, delle criticità per gli indicatori D09Z – Intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso; D30Z – Numero deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative sul numero deceduti per causa di tumore; D33Za – Numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura).
Pessima, infine, la valutazione finale dell’area Ospedaliera per il 2020 che si attesta su un punteggio pari a 41,94, che secondo l’intervallo di riferimento (esito positivo nel range 60-100) risulta sotto la soglia di adempienza. Si segnalano poi delle criticità per gli indicatori H05Z – Proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni; H13C – Percentuale di pazienti di età 65+ con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni in regime ordinario; H17C – Percentuale parti cesarei primari in maternità di I livello o comunque con <1.000 parti.
Dati sostanziali e oggettivi che superano ogni giudizio di parte, ma che non esentano Donato Toma dall’assumere le conseguenti decisioni.
Delle roboanti promesse della recente campagna elettorale, non è rimasta traccia, con l’azzeramento del debito, l’uscita dal commissariamento, il Decreto Molise sacrificati sull’altare di altre e diverse esigenze, quali ad esempio le partite di calcio della serie A, che hanno fatto comprendere bene ai molisani quali siano i veri interessi del centrodestra, anni luce distanti dalle reali esigenze – ed emergenze – dei molisani.
Toma e il centrodestra hanno sbagliato tutto e per colpa loro siamo ormai ben oltre il precipizio.
Dunque, a pochi mesi dalle elezioni regionali, si fermino!
Evitino di dare il colpo di grazia alla Sanità molisana, generando danni anche dopo il loro ritorno a casa.
Micaela Fanelli, PD Molise