Riceviamo e pubblichiamo
L’ oscurantismo del famiglio . Ho appena letto il delirante e farisaico comunicato stampa del famiglio Antonio Di Brino , negus locale di un politica materialista fuori dal tempo.
Credo comunque che coloro che hanno letto l’abbozzo si sono fatti una precisa idea su lui ed il suo/suoi mandanti.
Il famiglio , per ciò che scribacchia , potrebbe far pensare che forse le inusuali alte temperature registrate sulla costa molisana negli ultimi giorni abbiano avuto effetti sui presupposti necessari alla formazione dei suoi ragionamenti.
Il famiglio mette insieme Angela Merkel ( addirittura l’empio la paragona al Padre Celeste ) a tre grandi politici del nostro recente passato , impasta da impreparato quale è , i prossimi referendum in Lombardia ( 10.000.000 di abitanti ) e Veneto ( 5.000.000 di abitanti ) , dove si vota per poter gestire direttamente in regione, come previsto dall’articolo 116 della Costituzione italiana, più competenze e le relative risorse per erogare servizi migliori , con il referendum in Catalogna per l’indipendenza dalla corona di Spagna.
Qualche uomo o donna di buona volontà farebbe opera meritoria nel raccontare al famiglio che la storia della Catalogna è una storia di guerre e sangue terminata con la fine della guerra di secessione spagnola ( 1714 ) e conseguente drammatica sottomissione e annessione alla Castiglia.
Il famiglio rimesta il tutto poi , come il peggiore dei concorrenti di Hell’s Kitchen, con l’idea politica nazionale del riordino e riduzione delle regioni .
Come si dice tra noi gente di strada “scagn pall e ciucc pe lamparine elettrich ” …ma tant’è.
L’onnisciente Di Brino redige poi “… la Romagna vuole staccarsi dall’ Emilia… ” ma nessuno gli inserisce nel gobbo che legge che l’idea del referendum per l’autonomia , non previsto tra l’altro dalla nostra Carta Costituente , e’ dell’ on. Gianluca Pini della Lega Nord , romagnolo da generazioni che per fini elettorali e propagandistici lo ha utilizzato “…per allontanarla dalla rossa Emilia ” ( lo dice lui ) .
Ma la cosa che davvero inintelligibile e’ che il ” famiglio ” non ha mai pronunciato una semplice sillaba di commento da quando l’8 ottobre 2015 il sen. Raffaele Ranucci (PD) ha presentato al Senato il ddl per il riordino e la riduzione delle regioni da 20 a 12 e la stessa cosa faceva alla Camera l’on. Roberto Morassut (PD).
In quel disgraziato e miserabile ” disegno costituzionale ” il Molise cessava di esistere per davvero perché diviso in due : la provincia di Isernia veniva annessa nella nuova Regione Adriatica insieme ad Abruzzo , Marche e provincia di Rieti e la provincia di Campobasso veniva annessa nella nuova Regione del Levante con la Puglia e la provincia di Matera.
Ma al nostro famiglio tutto questo non interessava , forse perché nessuno gli mostrava ancora un gobbo da leggere.
Dimenticavo Giovanni Toti, presidente della regione Liguria di Forza Italia e consigliere di Berlusconi è favorevole alle macroregioni: «Ne bastano anche solo 5, quelle dei collegi delle Europee» ha dichiarato qualche giorno fa’ al quotidiano Il Secolo XIX .
Ergo il famiglio porrà la stessa insania domanda ” …per quale motivo siedi al tavolo del centro destra etc etc ” anche ad AnnaElsa Tartaglione, coordinatore regionale di FI in Molise ?
A proposito poi di Frattura e Di Pietro se non ricordo male nell’aprile del 2003 il suo leader regionale di Direzione Italia “aiutava ” Frattura a diventare presidente della Camera di Commercio di Campobasso e il 18 gennaio 2008 festeggiava con Di Pietro l’accordo sull’autostrada del Molise.
Ergo il leader regionale del famiglio per posizioni , dovrebbe stare con loro due , secondo l’abbacinante ragionamento del famiglio.
Caro Di Brino non mi dire che tutto questo tuo delirante scritto mira solo a cercare insulsamente di delegittimare più gente possibile per sopravvivere tu ed il tuo/tuoi mandanti per i prossimi 5 anni e poi … chi se ne frega .
La verità è che io non voglio far decidere ad altri il destino della mia terra e visto che ho la convinzione che la politica nazionale andrà nella direzione delle macroregioni io lotto per non far cancellare la nostra identità culturale , tradizionale e popolare , ed è veramente miserevole voler utilizzare tutto ciò solo a scopo elettorale del momento per cercare posizioni politiche elettorali personali a scapito dei Molisani.
Maurizio Tiberio.
coordinatore regionale Idea Popolo e Libertà