Testamento: il Ministro Cingolani riveda il capacity market e intervenga sull’impianto di Presenzano, uno scempio ambientale sanitario e amministrativo che lui conosce molto bene.
«Ho sentito il Ministro Roberto Cingolani affermare che la transizione ecologica potrebbe essere un bagno di sangue e che per ridurre gli impatti ambientali del nostro sistema bisognerà fare cambiamenti radicali. A fronte dei suoi continui richiami a mini nucleare, inceneritori e soluzioni non propriamente “green”, fa piacere che il Ministro si sia finalmente reso conto della necessità di cambiamenti radicali per tutelare l’ambiente, i territori e la salute pubblica dei cittadini.
Ora però il Ministro dimostri di voler passare subito dalle parole ai fatti: rivoluzioni il sistema di premi e incentivi del capacity market, inizialmente nato per favorire la diffusione di impianti di energia rinnovabile e poi invece trasformatosi in un mega investimento in favore delle fonti fossili, con la costruzione di nuove centrali a gas, come quella di Edison a Presenzano, o la riconversione da carbone a gas di quelle già esistenti». Ad affermarlo Rosa Alba Testamento, parlamentare molisana alla Camera dei Deputati.
«Col capacity market – continua la parlamentare – sono state finora finanziate ben 5 centrali termoelettriche a ciclo combinato alimentate a gas naturale e altre richieste di autorizzazione risultano essere state presentate. L’intero sistema di premi e incentivi riguardante il mercato delle capacità prevede una spesa di 15 miliardi di euro per i prossimi 15 anni, soldi pubblici che, ai fini di una vera transizione ecologica sarebbe opportuno impiegare in impianti non legati a fonti fossili, men che meno nel termoelettrico visto che negli ultimi anni, grazie al maggior ricorso alle fonti di energia rinnovabile, il parco degli impianti termoelettrici viene utilizzato al 30% con continui avvii e arresti che rendono impossibile il controllo delle emissioni di ossido di carbonio nei momenti di loro frequente funzionamento al di sotto del minimo tecnico.
Su questi aspetti – incalza Testamento – ho appena indirizzato al Ministero un’interrogazione perché nonostante nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali venga richiesta ai gestori la registrazione di ogni avvio e arresto dell’impianto, nonché la loro trasmissione a Ispra e nel sistema EMAS, questo non avviene praticamente mai».
«Continuare a fissare limiti emissivi considerando un utilizzo continuo e alla massima potenza di queste centrali, come avvenuto per Presenzano, – prosegue Testamento – significa non voler vedere il problema, sebbene si abbia la piena consapevolezza che l’utilizzo di tali impianti è ormai regolato da ripetute accensioni e spegnimenti che causano il sistematico superamento e il raddoppio dei limiti emissivi generalmente prescritti. Una consapevolezza che la Edison in merito all’impianto turbogas di Presenzano aveva già nel 2013 quando in una missiva indirizzata all’allora Ministero dell’Ambiente e al Ministero dello Sviluppo Economico sosteneva che confrontando i dati della domanda di energia elettrica, la crescita della produzione da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) e l’entrata di nuovi impianti a carbone e gas, le ore di funzionamento a pieno carico di un ciclo combinato erano già drasticamente ridotte.
Nonostante questa presa di coscienza, c’è da chiedersi quindi – continua la parlamentare – come mai nelle varie proroghe dell’autorizzazione si sia continuato a fare esclusivo riferimento a un utilizzo continuo e a pieno carico dell’impianto. Così come – continua – occorre domandarsi perché, a fronte di una documentazione ufficiale in cui si fa sempre riferimento a un funzionamento continuo e a pieno carico, l’impianto di Edison sia stato inserito tra quelli che beneficeranno degli incentivi previsti dal capacity market, che invece risponde a una logica di utilizzo degli stessi impianti solo in maniera transitoria e in caso di necessità? In questi mesi ho posto molte volte queste domande al Ministero senza ottenere risposte. Anche durante la conferenza dei servizi per il riesame complessivo dell’AIA dello scorso febbraio inviai un documento dettagliato, ma, in un clima surreale, tutte le mie fondate richieste di chiarimento furono ignorate.
Il Ministro Cingolani dovrebbe riprendere in mano la questione del capacity market e nello specifico dell’impianto di Presenzano, uno scempio ambientale, sanitario e amministrativo che credo conosca molto bene» – conclude Testamento.